I LAVORATORI DELL’AGENZIA DIRE PROCLAMANO LO STATO DI AGITAZIONE SINDACALE
Un pacchetto di 5 giorni di sciopero da affidare al Comitato di Redazione e alle Rsa dei grafici da svolgere nel caso in cui non si riescano a trovare misure alternative agli esuberi prospettate dall’azienda
Agenzia Dire, parte il piano di esuberi: i lavoratori proclamano lo stato di agitazione sindacale
Le lavoratrici e i lavoratori dell’agenzia di stampa Dire, riunitisi oggi in assemblea congiunta tra personale grafico e giornalistico, proclamano lo stato di agitazione sindacale a seguito dell’annuncio da parte dell’editore di interrompere il percorso di ammortizzatori sociali, in corso ormai da molti mesi, e di voler procedere con un piano di esuberi pari a circa il 30% della forza lavoro. L’agenzia di stampa opera anche in Liguria.
L’assemblea considera l’azione dell’editore un grave strappo della volontà di collaborazione e ricorda che l’attuale situazione finanziaria aziendale, addebitabile in gran parte alla catena di errori e di illeciti della precedente proprietà contestati dall’autorità giudiziaria, non può ricadere sulle spalle dei lavoratori.
L’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori della Dire delibera inoltre: la propria disponibilità a concorrere ulteriormente alle misure per la tutela dei livelli occupazionali dell’azienda, nello spirito anche del più recente contratto di solidarietà sottoscritto a luglio. Un pacchetto di 5 giorni di sciopero da affidare al Comitato di Redazione e alle Rsa dei grafici da svolgere nel caso in cui non si riescano a trovare misure alternative agli esuberi prospettate dall’azienda.
Contestualmente le lavoratrici e i lavoratori della Dire danno mandato al Cdr e alle Rsa di avviare tutte le interlocuzioni necessarie con la presidenza del Consiglio dei ministri per chiedere di definire nei tempi più brevi possibili la riforma dei criteri per l’assegnazione delle convenzioni con le agenzie di stampa, considerato che da troppi mesi il precedente bando prosegue in regime di proroga, contribuendo a generare incertezza sul futuro dell’informazione primaria.
ANTONIO MAZZEO Presidente del consiglio regionale della Toscana:
{Nato il 22 febbraio 1977 a Barile, piccolo paese della provincia di Potenza, è sposato con Angela e risiede a Pisa dal 1996}
Tutta la mia vicinanza e solidarietà ai giornalisti dell’agenzia Dire che, a fronte dell’annuncio di un pesante piano di esuberi da parte dell’editore, hanno proclamato lo stato di agitazione sindacale.
Conosco da vicino la qualità e la professionalità del lavoro che, quotidianamente, viene fatto dai corrispondenti dalla Toscana e credo che, soprattutto in tempi di troppa e facile disinformazione, il lavoro delle agenzie giornalistiche sia un patrimonio assolutamente da difendere e non indebolire.
Come Istituzioni siamo e saremo sempre a fianco di tutti coloro che vedono minacciato il loro lavoro e difenderemo in ogni modo la qualità e il pluralismo dell’informazione.
I lavoratori dell’Agenzia Dire proclamano lo stato di agitazione sindacale
La decisione è stata presa dopo l’annuncio da parte dell’editore di interrompere il percorso di ammortizzatori sociali e di voler procedere con un piano di esuberi
Le lavoratrici e i lavoratori dell’Agenzia di stampa Dire, riunitisi oggi in assemblea congiunta tra personale grafico e giornalistico, proclamano lo stato di agitazione sindacalea seguito dell’annuncio da parte dell’editore di interrompere il percorso di ammortizzatori sociali, in corso ormai da molti mesi, e di voler procedere con un piano di esuberi pari a circa il 30% della forza lavoro.
L’assemblea considera l’azione dell’editore un grave strappo della volontà di collaborazione e ricorda che l’attuale situazione finanziaria aziendale, addebitabile in gran parte alla catena di errori e di illeciti della precedente proprietà contestati dall’autorità giudiziaria, non può ricadere sulle spalle dei lavoratori.
L’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori della Dire delibera inoltre: la propria disponibilità a concorrere ulteriormente alle misure per la tutela dei livelli occupazionali dell’azienda, nello spirito anche del più recente contratto di solidarietà sottoscritto a luglio. Un pacchetto di 5 giorni di sciopero da affidare al Comitato di Redazione e alle Rsa dei grafici da svolgere nel caso in cui non si riescano a trovare misure alternative agli esuberi prospettate dall’azienda.
Contestualmente le lavoratrici e i lavoratori della Dire danno mandato al Cdr e alle Rsa di avviare tutte le interlocuzioni necessarie con la presidenza del Consiglio dei ministri per chiedere di definire nei tempi più brevi possibili la riforma dei criteri per l’assegnazione delle convenzioni con le agenzie di stampa, considerato che da troppi mesi il precedente bando prosegue in regime di proroga, contribuendo a generare incertezza sul futuro dell’informazione primaria.