SANITÀ, L’ESERCITO DEI 35 ASPIRANTI DG
Asp e Crob, nonostante i dubbi dei sindacati la Giunta Bardi non ha modificato i due bandi
Sui due Avvisi pubblici per l’individuazione dei prossimi Direttori generali dell’Azienda sanitaria di Potenza (Asp) e dell’Irccs Crob di Rionero, la Giunta regionale che li ha varati deve aver valutato come insussistenti le presunte disparità di procedure così come segnalate anche dai sindacati lucani in relazione al riferimento dell’Albo ministeriale degli idonei pubblicato nel febbraio 2018, ma scaduto formalmente nel giugno scorso. Non c’è stata alcuna rettifica nè alcun ritiro in autotutela. Così, la finestra temporale per l’invio delle candidature si è naturalmente chiusa per entrambi i bandi. L’unica indicazione che è possibile fornire, è di tipo numerico-quantitativo. Per l’incarico di Direzione generale dell’Asp, 17 le manifestazioni di interesse protocollate dalla Regione, mentre per lo stesso ruolo, ma all’Irccs Crob di Rionero, 18. Due bandi analoghi ai quali però la Giunta regionale è pervenuta per via differenti. Nell’anno in corso, in pochi mesi l’esecutivo regionale Bardi ha perso l’ex Dg dell’Asp Giampaolo Stopazzolo che ha rassegnato le dimissioni a giugno, dopo i dubbi sollevati circa la legittimità della prosecuzione onerosa dell’incarico dato il pensionamento avvenuto il 1° marzo. Ugualmente disastrosa, ma sostanzialmente differente, la via lungo la quale strada facendo il centrodestra si è perso anche l’ex Dg del Crob, Gerardo Di Martino, la cui nomina risale al settembre del 2020, mentre il contratto è stato risolto lo scorso ottobre dopo la confermata e accertata «perdurante prolungata assenza» che è risultato «gravemente pregiudizievole per il buon funzionamento dell’Irccs Crob». Già da luglio, però, l’ex Dg aveva rinnovato la remissione dell’incarico. Ma già a maggio, via note ufficiali dato il carteggio tra il nosocomio e la Regione, la definita «perdurante assenza», era stata stigmatizzata «profondamente». Un arrivo, quello di Di Martino, annunciato in pompa magna tramite conferenza sul Covid, e un addio, con la Regione, al veleno. Così aspro, che la Giunta mise nero su bianco il bollare le giustificazioni di Di Martino, come «denigratorie» e «finalizzate esclusivamente alla prosecuzione del rapporto di lavoro», cioè ad incassare lo stipendio. Sanità lucana e centrodestra, avanti un altro: anzi altri due Direttori generali, all’Asp e al Crob.