A POTENZA ASSEMBLEA DI ARTICOLO UNO PER “COSTRUIRE L’ALTERNATIVA” ALLA DESTRA
Presente anche il segretario nazionale Roberto Speranza: «Dobbiamo costruire una nuova sinistra, senza veti né divisioni»
Costruire un’alternativa seria e credibile alla destra. Questo il tema dell’assemblea organizzata da Articolo Uno Basilicata e tenuta ieri mattina a Potenza presso Scambiologico in piazzale Istria. Un incontro organizzato in vista dell’Assemblea nazionale che si terrà a Roma il 17 e 18 dicembre. È stato un momento di discussione, l’occasione per ascoltarsi e confrontarsi con partiti, movimenti, soggetti sociali e associazioni. Articolo Uno ha deciso di partecipare alla fase costituente per ricostruire un soggetto politico unitario della sinistra in Italia insieme al Partito Democratico e tanti altri soggetti della società civile, così come spiega ai microfoni di Cronache Tv, il segretario nazionale di Articolo Uno e già Ministro della Salute Roberto Speranza: «Dobbiamo lavorare per l’unità e mettere da parte le divisioni che in passato ci hanno allontanato. È necessario mettere insieme tutte le forze alternative alla destra sia a livello nazionale, e lo stiamo facendo attraverso un percorso costituente che provi a costruire una nuova sinistra nel nostro Paese, che a livello locale, in Basilicata. Non servono veti, non servono divisioni bisogna lavorare insieme e unire le forze che ci sono». Questo è il primo passo nella costruzione di un’alternativa credibile alla destra che governa tanto il Paese quanto la Basilicata. «Partiremo dal progetto di società, dalla difesa della sanità pubblica, dalla difesa della scuola pubblica, dalla difesa dell’ambiente, lo sviluppo sostenibile e dal futuro dei nostri giovani. Importante, secondo me, è partire dall’idea di società lucana che vogliamo costruire» continua Roberto Speranza. «Dobbiamo costruire una fase nuova, una forza nuova. Non basta Articolo Uno, non basta il Partito Democratico bisogna costruire qualcosa di nuovo e i nomi verranno in un secondo momento. Questo è il tempo delle idee e non dei nomi» conclude Roberto Speranza.