GUARENTE NON CAMBIA FUMO, ANCORA NERO
Seduta nervosa per il leghista che all’angolo se la prende con la stampa. Lombardi (pd): «attacco indecoroso». Presidenza Consiglio, per l’ennesima volta l’elezione non riesce alla maggioranza
Si è tenuto ieri mattina il Consiglio comunale di Potenza. Una Assise che è partita “con il botto” e “con il botto” è finita. I primi minuti hanno visto protagonista il consigliere Michele Beneventi che ha deciso di tornare su quelle che secondo lui sono “affermazioni non veritiere” proferite dal sindaco Mario Guarente durante la seduta dello scorso 15 novembre quando ci fu un duro scontro tra i due riguardo i temi “presidenza del Consiglio” e “assessorato”. Il primo cittadino, infatti, aveva asserito, in quella sede, che non aveva mai proposto un assessorato al consigliere che, ricordiamo, faceva parte del gruppo consiliare di maggioranza “Idea Cambiamo” da cui si è poi dimesso per creare un nuovo gruppo “Potenza Prima” e siede ora tra i banchi dell’opposizione. Beneventi allora ha deciso di rispondere, ribadendo che non è affatto vero, più volte è stato chiesto di ricoprire un assessorato, sempre rifiutato da Michele Beneventi. Ma cosa ben più importante, il consigliere si sofferma sulla Presidenza del Consiglio. Il suo, infatti, era il nome prescelto dalla maggioranza per ricoprire la più alta carica dell’Assise ma alla prova dei fatti, la maggioranza non lo ha mai votato in modo unito e compatto, così come Guarente ha voluto far credere la volta precedente. Il sindaco non si lascia sfuggire l’occasione di controbattere alle puntualizzazioni di Beneventi: «Non credevo di dover tornare su questo argomento. Mi preme però sottolineare che tutto ciò che è accaduto è stato pedissequamente concordato con tutti i gruppi politici per il resto sono d’accordo con lei , torniamo ad occuparci dei cittadini» poi Guarente si lancia contro “certa stampa” che «mistifica la realtà».
ELEZIONE UFFICIO DI PRESIDENZA
Archiviato il botta e risposta tra Guarente e Beneventi si procede con il secondo punto all’Ordine del giorno: l’elezione dell’Ufficio di Presidenza che, neanche a dirlo, finisce con un nulla di fatto. Come avevamo anticipato la quadra all’interno della maggioranza non c’è. L’Amministrazione non riesce a trovare un nome che metta d’accordo tutti e che soprattutto dialoghi anche con l’opposizione, necessaria in questa fase perchè senza 4 dei suoi voti, la città di Potenza non avrà mai un Presidente del Consiglio legittimamente eletto e Bernabei rischia di rimanere presidente pro tempore fino a fine consiliatura. La votazione dei 28 consiglieri presenti in Aula ha registrato 14 schede bianche, 13 nulle e 1 per Velluzzi.
LE INTERROGAZIONI: BUCALETTO INFERVORA L’AULA
Arriva il momento dedicato alle interrogazioni presentate da tempo immemore dall’opposizione. Due sono quelle che hanno infervorato il dibattito e sono quelle riguardanti Bucaletto. L’interrogazione presentata dal consigliere Vincenzo Telesca ed altri su “Intervento di realizzazione di n°5 palazzi in area Bucaletto” e l’interrogazione del consigliere Pergola su “Revoca soggetto attuatore ATER per la realizzazione di n°70 alloggi zona Bucaletto – Rischio perdita finanziamento realizzazione alloggi”. In entrambi i casi a rispondere è il vicesindaco Michele Napoli che assicura i consiglieri sulla presenza dei fondi per Bucaletto e sull’impossibilità che questi vengano persi. I consiglieri Telesca e Pergola non sono dello stesso avviso anzi temono che «nulla si farà per Bucaletto. Siete in ritardo su tutta la tabella di marcia».
RICONOSCIMENTO DEBITI FUORI BILANCIO E MODIFICA FASCE ISEE PER L’ACCESSO ALLE AGEVOLAZIONI PER LA MENSA
Esaurito il tempo dedicato alle interrogazioni, un’ora, il consigliere di Forza Italia Fabio Dapoto chiede un’inversione dell’Ordine del giorno per procedere alla discussione e approvazione del riconoscimento dei debiti fuori bilancio. La maggioranza è favorevole, l’opposizione no e quindi Bernabei procede con l’elencazione della sfilza di debiti fuori bilancio calendarizzati. Tutti sono stati approvati dalla maggioranza dei presenti. Se la discussione dei debiti fuori bilancio è relativamente celere, lo stesso non si può dire per la discussione del punto numero 72. La modifica del “Regolamento comunale per l’applicazione dell’indicatore della situazione economica equivalente per l’accesso alle prestazioni agevolate”, approvato con deliberazione di Consiglio comunale n.118 del 30/12/2014, relativamente alla determinazione della compartecipazione degli utenti per l’accesso al servizio di ristorazione scolastica accende il dibattito tra l’assessora comunale all’Istruzione Alessandra Sagarese e la consigliera di centrosinistra Bianca Andretta. Quest’ultima ha tacciato l’Amministrazione di «sciatteria e inadeguatezza» per il modo in cui è stata gestita tutta la questione della rimodulazione delle fasce Isee per accedere alle agevolazioni previste del servizio di refezione scolastica. Le famiglie rientranti in una fascia Isee media non aveva diritto ad alcuna agevolazione e questo ha creato molti disagi tanto che le famiglie si riunirono in un comitato e chiesero immediati provvedimenti al sindaco Guarente e all’assessore Sagarese. Provvedimento che poi è arrivato con la variazione di bilancio che ha stanziato 80 mila euro a favore della retta per la mensa scolastica provando a dare una risposta, seppur in ritardo alle famiglie maggiormente colpite dal rincaro del servizio. Dopo un lungo dibattito, la modifica è stata approvata a maggioranza dei presenti. Arriva la discussione dell’ultimo punto all’Ordine del giorno: l’annullamento Delibera di Consiglio comunale n°48 del 28 maggio 2022 avente ad oggetto: “Approvazione della maggiorazione IMU ex comma 755, L. 160/2019 in relazione agli immobili categoria D, alle abitazioni principali appartenenti alle categorie catastali A1, A8 e A9 e ai fabbricati rurali ad uso strumentale” anche questo approvato a maggioranza dei presenti dopodiché molti dei consiglieri di maggioranza abbandonano l’aula facendo così venir meno il numero legale nonostante le rimostranze dei consiglieri di opposizione che avrebbero voluto continuare a discutere i punti all’Ordine del giorno rimasti in sospeso ovvero le mozioni che attendono da tempo immemore. Con dieci consiglieri presenti, il presidente Bernabei non ha potuto fare altro che chiudere la seduta.