LE “5 ITALIE” DELLA DISUGUAGLIANZA
Nella nuova mappa delineata a livello nazionale la Basilicata rientra nella quarta detta “Sud emergente”
Nella nuova mappa della diseguaglianza dalle “Tre Italie” delineate negli anni ’80 si è progressivamente passati ad una ulteriore disarticolazione territoriale che porta a disegnarne ad oggi ben Cinque di Italie.
La prima, per ordine d’importanza economica, è l’Italia di Nord-est che comprende Lombardia, Veneto, Friuli V.G, ed Emilia Romagna, non a caso le regioni che chiedono con più forza l’autonomia finanziaria.
La seconda è l’Italia del Centro-Nord- Ovest che comprende Piemonte, Liguria, Toscana e Umbria, un’area in declino con difficoltà a resistere alla concorrenza internazionale e alla crisi economica degli ultimi anni.
La terza è l’Italia del Centro che comprende Marche, Lazio, Abruzzi e Sardegna, con alcune enclave provinciali, in positivo o negativo, in ciascuna regione. Per esempio tra le province sud e quelle del Nord del Lazio, tra Sud-Sardegna e la provincia di Cagliari o Sassari, ecc. Diciamo che è come se ci trovassimo di fronte ad un territorio che viene tirato da forze opposte che lo spingono verso l’alto o verso il basso, in termini di servizi sociali, occupazione, livello di istruzione, ecc.
Infine, abbiamo il Mezzogiorno che va sempre più dividendosi in un’area che potremmo chiamare “Sud emergente”, che comprende la Basilicata (soprattutto la provincia di Matera), la Puglia (con l’eccezione dell’asse Lecce-Taranto), il Molise (soprattutto la provincia di Campobasso), e un “ Sud discendente” che comprende Sicilia, Calabria e Campania. Val la pena notare che queste ultime regioni sono anche quelle dove hanno spadroneggiato le mafie per mezzo secolo prima di spostare i loro affari più importanti nell’economia del Centro-Nord Italia e nel resto del mondo.