MONSIGNOR FANELLI APRE IL PALAZZO VESCOVILE «UNA COMUNITÀ DESIDEROSA DI DIALOGARE»
Sua Eccellenza: «Rispetto al territorio e alle Istituzioni la Chiesa è compagna di viaggio, la Chiesa vuole porsi come strumento»
Monsignor Ciro Fanelli, vescovo della Diocesi di Melfi, ci apre gentilmente le porte del palazzo vescovile. Uno splendido scenario per un intervista in esclusiva. Nell’ultimo periodo la Diocesi, attraverso una serie di iniziative si è aperta e confrontata molto con il territorio e con la comunità, come non manca di rilevare Sua Eccellenza: «Ho incontrato una comunità desiderosa di dialogare, sia a livello istituzionale che a livello proprio strettamente ecclesiale. Una comunità che vuole crescere, che desidera superare tante situazioni di difficoltà che purtroppo ci caratterizzano». In questo processo di crescita, il ruolo della Chiesa può essere molto rilevante. «Rispetto al territorio e alle Istituzioni la Chiesa è compagna di viaggio, la Chiesa vuole porsi come strumento ed occasione di dialogo. Vuole favorire una sinergia ed una rete per costruire il futuro del nostro territorio e garantire il bene comune e soprattutto tutelare i più deboli». In questo periodo Natalizio, diventa ancor più fondamentale lanciare messaggi di pace e di speranza, come sottolinea lo stesso Vescovo: «Indubbiamente. Il Natale rappresenta la circostanza più sentita. Ma sempre dobbiamo lanciare messaggi di speranza. Anzi dobbiamo costruire la Speranza. Creare i presupposti a livello sociale, economico, a livello relazionale, perché si possa sperare in un futuro che sia degno dell’uomo». Monsignor Fanelli, spesso si confronta con il mondo istituzionale, ed anche a loro lancia un messaggio. “Alle Istituzioni locali, che ho incontrato più volte in quest’ultimo periodo, dico, semplicemente continuiamo a camminare insieme. Abbiamo l’obiettivo comune di servire questa comunità, cerchiamo di realizzarlo nel modo migliore possibile”. Ed infine un messaggio per tutti quanti i cristiani. «La via più semplice per essere Cristiani buoni è essere uomini veri che fanno della Fede il criterio per ogni scelta di vita e soprattutto persone che si accorgono di chi gli sta accanto, perché il Vangelo vissuto ci porta non a tenere le mani in tasca, ma ad aprirle per sovvenire alle necessità di chi ci sta accanto».