STELLANTIS, SUMMA E CALAMITA: «BARDI ANNUNCIA ESODI MA NON HA SOLUZIONI»
I segretari della Cgil e della Fiom Cgil lucane: «La Basilicata paga con l’emergenza lavoro il prezzo di qualche bonus»
«Le parole rilasciate dal governatore Bardi su Stellantis, annunciano quanto di più catastrofico si potesse immaginare per Melfi e l’indotto dell’automotive». È quanto affermano il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa e Giorgia Calamita, della Fiom Cgil Basilicata. «Il presidente della Regione – proseguono – ha candidamente dichiarato che ci saranno degli esodi per i lavoratori dell’azienda sulla base di presunti accordi internazionali, aggiungendo che bisogna pensare a quei lavoratori che molto probabilmente da qui a breve avranno difficoltà e indirizzarli verso lavori alternativi. Se tutto ciò corrisponde al vero è evidente che questa giunta brancola nel buio e che ancora una volta manca di programmazione». Per Summa e Calamita «le affermazioni di Bardi sono la conferma di una incapacità politica, che sta facendo scivolare questo territorio nella desertificazione industriale. Un esecutivo che manca di programmazione, che non è riuscito, diversamente da Mirafiori, né a riportare al tavolo della contrattazione Tavares né a programmare un piano alternativo per i lavoratori che potrebbero iniziare il nuovo anno senza un lavoro». Secondo Summa e Calamita lo stato della Basilicata è di «un declino totale in settori fondamentali per la tenuta di una regione. A partire dalla sanità, dove la Corte dei Conti nei giorni scorsi ha confermato tutti i nostri timori manifestati in questi anni; per non parlare dell’industria, dove piuttosto che accompagnare la trasformazione del settore automotive regionale seguendo l’esempio del Piemonte e dando un’accelerata agli interventi per governare il processo di transizione, si sta trascinando la Basilicata ai tempi del Medioevo. Una regione – concludono – che a fronte di qualche bonus sta pagando un conto salatissimo sulla pelle della gente che ormai è senza lavoro». La Cgil Basilicata e la Fiom Cgil chiedono pertanto di «confrontarsi al tavolo regionale istituito su proposta dei sindacati per garantire la tenuta occupazionale per tutta l’area industriale di Melfi. Servono risposte concrete anche per la componentistica, che vive ancora nell’incertezza dovuta alle commesse necessarie per la produzione dell’elettrico».