ALIANDRO E SILEO, IN PARADISO PER SBAGLIO
TACCO&SPILLO
Nelle cronache marziane che dalla politica regionale ci arrivano quasi ogni giorno con una tempistica fantozziana non potevamo credere che questo centrodestra di buontemponi e saltimbanchi potesse far entrare addirittura la coppia dei supplenti Gianuario Aliandro e Dina Sileo nel paradiso delle presidenze di commissione, fregandosene spassionatamente della truppa dei consiglieri che pure hanno meritato dai lucani migliaia di voti grazie ad un’elezione netta, legittima, democraticamente bella. Ora lasciamo stare il lascito testamentario normativo dei soloni delle sconfitte dem Santarsiero e Lacorazza e che un giornalista di razza e mai arreso come Edmondo Soave ha chiamato col bellissimo neologismo di “scaldapoltrona” come lasciamo stare l’altruismo detestabile di Pasquale Cariello che è rimasto ingenuamente inchiodato nel posto fisso di capogruppo perché il cuore immacolato di Vito Bardi gli ha preferito Francesco Fanelli, uccisore seriale della sanità lucana, ma non s’era mai visto premiare proprio chi come Aliandro e Sileo hanno miracolosamente riagganciato la fortuna in spirito di supplenza poltronara e dopo essere stati peraltro bocciati dai cittadini. Canta Samuele Bersani:“Vieni qua che questa volta è proprio quella buona. Basta un cacciavite per entrare in paradiso”.