METAFORICO DONBASS POLITICO: IL METAPONTINO
L’intervento di Fausto Devoti
IL DONBASS LUCANO: IL METAPONTINO
Il Donbass della politica lucana per molti aspetti è il Metapontino. Ovviamente metaforicamente! Territorio a maggioranza “destrorso” si ritrova al centro di rilevanti questioni imprenditoriali, agricole e turistiche. Nonché ambientali e paesaggistiche. I palestrati, attuali energumeni della “politichetta” lucana si spostano sovente lì. Per intrattenere contese. Il più delle volte noiose e distanti dalla vita reale di comunità ricche di storia e di laboriosità. Appaiono lunari, estranei, eccentrici. Le piazze di Bernalda, Policoro, Pisticci sono gremite di questi commenti.
I 5S, I SINISTRI E LA DESTRA NELLA MAGNA GRECIA
I meno graditi negli ultimi anni sono quelli che portano in petto il certificato della sinistra. Per un sorprendente effetto di fenomeni esogeni i pentastellati lucani che hanno amministrato con deludenti risultati la cittadina tra le più popolose della costa, Pisticci, si sono ritrovati nelle urne un risultato rilevante. L’effetto ottico solito di questi mesi. Ovviamente per nessuna ragione replicabile nei prossimi turni elettorali. La presunzione del 25 settembre dei pentammacati sarà un elemento deflagrante in futuro. La destra, anche con una rappresentanza modesta, raccoglie sempre abbondanti e maggioritari consensi. Con prospettive di repliche assolutamente certe. I sinistri si muovono generalmente in maniera scomposta. Ci sono i discendenti di un antico ceto politico, affettato e retorico nel linguaggio, ma senza più consenso che da Nova Siri spira ancora pretese. Assume in maniera impropria e posticcia rappresentanze. Movimenta argomenti organigrammatici, interni al corpo morto piddino. Il miglior discendente di questa genia è tale Scarnato da Scanzano. Manco un voto nemmeno a scavarlo nelle pur ricche terre archeologiche della magna Grecia. A Scanzano della Pace, un trapassato soggetto come Mario Altieri li spupazza senza problemi ad ogni tornata elettorale. Anche contro i pur minimi connotati di legalità e di giustizia. Il resto del campo largo da queste parti non gode di sospiri vitali. Assenti, sconosciuti. Nulli. Niente.
CARIELLO E MARRESE SULLA STRADA
Ma il Donbass lucano continua ad essere attraversato da truppe più o meno armate. Con scontri quotidiani. In questi giorni la cronaca del conflitto ne ha registrato qualcuno. Il primo tra Cariello e Marrese. Tema solito nella politica lucana quello delle strade. Ebbene la “Scanzano-mare” e’ diventata la materia del permanente e storico conflitto fra i due. Non abbiamo nessun dubbio che le argomentazioni dell’ottimo e per ora imbattibile Presidente della Provincia di Matera Marrese ci siano. Ma è chiaro che Cariello vince ai punti perché a Scanzano per ragioni che analizzeremo in futuro credono più a lui. Gli “scarni” argomenti degli invisibili piddini del luogo non hanno presa. Ma il povero Marrese combatte a viso aperto la destra di Cariello o di Altieri, mentre i suoi più alti compagni di viaggio come Cifarelli o altri lo circondano di attenzioni ed hanno un solo obiettivo che e’ quello di affossarlo.
GLI EROSI ARGOMENTI DI PITTELLA E CIFARELLI
D’altronde un inutile ed incomprensibile incontro sempre a Scanzano sulle risorse per l’erosione della costa e’ la sintesi della confusione e della decadente protervia di un pezzo degli “alternativi” alle destre lucane. Cifarelli e Pittella? Magari con il noto seguito di Sindaci civici, iscritti ad un fantomatico centro studi lauriota? A cosa serve questa esibizione? Non è dato saperlo. Sicuramente ad occhio “erode” un pezzo consistente di fiducia e di lealtà nel campo dei sinistri e soprattutto dei piddini. Senza escludere imprevedibili commenti del Materano Braia! Non abbiamo notizie se era in sala al Lido del Faro. Ma possiamo dedurre le valutazioni Italovive sull’incontro. Insomma due esempi di scuola per dare il senso di chi conquisterà il Donbass lucano. Si prevede a valanga. Da qui a breve.
Di Fausto Devoti