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SUMMA: «UN ANNO FA LA MORTE DI ROSSELLA MASTROMARTINO, INVESTITA MENTRE LAVORAVA»

Il segretario regionale della Cgil: «Aree industriali ancora abbandonate, dalla Regione Basilicata solo annunci»

«A distanza di un anno dalla morte di Rossella Mastromartino, avvenuta nell’area industriale di Melfi, nulla è stato fatto”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, il quale chiama in causa la Regione che “in dodici mesi – denuncia – non è andata oltre gli annunci. Era il 21 dicembre del 2021 – ricorda – quando la giovane mamma, che aveva appena smontato dal turno di notte, perse la vita travolta da un autobus a causa dell’assenza di illuminazione. Da allora a oggi il nulla. Le aree industriali sono in uno stato di degrado e abbandono. Agli an- nunci di presunti investimenti da milioni di euro per la messa in sicurezza delle aree non hanno fatto seguito azioni concrete. E oggi – dice Summa – ad oltre un anno da quel tragico evento, siamo ancora alle narrazioni». Per il segretario generale della Cgil lucana «la causa di questo stato di approssimazione è anche determinata dalla confusione di ruoli e competenze ancora da accertare tra Api-Bas e l’ex Consorzio industriale in liquidazione, come da mesi il sindacato denuncia. Un braccio di ferro tutto politico-amministrativo che non fa altro che aggravare lo stato di degrado e la pericolosità delle aree industriali. Tra minacce di dimissioni e revoche al commissario liquidatore, la Regione resta ferma al palo e a distanza di un anno non è riuscita a fare un’azione concreta, nemmeno per il rispetto della memoria di Rossella». Summa ritiene «inaccettabile che milioni di euro restino bloccati e che la Regione non avvii interventi per la messa in sicurezza delle aree industriali abbandonate. Così come è singolare che la Società Aree Produttive Industriali Basilicata S.p.A., in house della Regione, che ha al primo punto del suo oggetto sociale la manutenzione e la gestione delle aree industriali, venga utilizzata dall’esecutivo Bardi in altre attività non previste dalla legge regionale istitutiva (7/2021), mettendo a rischio il sistema industriale ma soprattutto l’incolumità delle persone, dei lavoratori e l’attrattiva produttiva delle nostre aree. L’auspicio per questo nuovo anno appena iniziato – conclude – è che la Regione dia seguito agli annunci con azioni concrete, intervenendo e subito. Assumendo la centralità della sicurezza sui luoghi a partire dalla messa in sicurezza ed ammodernamento delle nostre aree industriali».

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