CON GUARENTE IL CONTO AI CITTADINI
Ancora non affidato un servizio che sarebbe dovuto partire il 1° settembre scorso: imbarazzante. Scuole, caro mense: tra ritardi e inefficienze, tariffe in aumento e famiglie in difficoltà
«La durata del presente contratto è riferita al periodo dal 1.10.2015 al 30.06.2018 e precisamente anni scolastici 2015/2016,2016/2017 e 2017/2018. Successivamente a tale scadenza è prevista, alle stesse condizioni, una eventuale “proroga tecnica” fino al 31/12/2018, periodo scolastico 1° ottobre 2018 – 31 dicembre 2018, nelle more del completamento del procedimento di nuova aggiudicazione» recita così l’art.2 del capitolato speciale d’appalto per il servizio di ristorazione della mensa. Dal 2018 il servizio è in proroga. Il 17 settembre 2021, l’Ufficio Istruzione dell’U.D. “Servizi alla Persona” ha approvato gli atti di gara per l’affidamento in concessione del servizio di ristorazione scolastica del Comune di Potenza. Il successivo 14 dicembre 2021, lo stesso Ufficio cambiava idea e apportava modifiche che riteneva «indispensabili ai suddetti atti di gara, al fine di garantire il favor partecipationis». Il 25 Febbraio 2022 con atto a firma del Dirigente dell’Area U.D. Servizi alla Persona Giuseppe Romaniello, provvedeva ad approvare la gara per il servizio di refezione scolastica per gli anni 2022- 2024 considerando che «l’affidamento in concessione avrà la durata di anni due a decorrere dalla data di conclusione della procedura di gara, per il periodo relativo agli anni scolastici 2022/2023 e 2023/2024 presumibilmente dal 1° settembre 2022 con termine al 30 giugno 2024, con opzione di proroga del servizio fino al 31 dicembre 2024»
DAL 1° SETTEMBRE 2022 AL 10 GENNAIO 2023
Il nuovo affidamento del servizio avrebbe dovuto iniziare il 1° settembre 2022, ovvero 4 mesi e 11 giorni fa. In realtà nulla di tutto ciò è accaduto. Il sito del Comune di Potenza, nel riepilogare le sedute pubbliche per la procedura telematica per l’affidamento si apre con una comunicazione sempre a firma del dott. Giuseppe Romaniello che comunica un rinvio della seduta convocata per il 22 aprile a data da destinarsi e si conclude con la comunicazione della fissazione della seduta pubblica del 20 settembre. Dopo quella data nessuna notizia, come se la procedura si fosse arenata in uno strano limbo, in un porto delle nebbie dal quale non trova nessuna possibilità di muoversi. Se qualcosa è accaduto dopo il 20 settembre ai cittadini non è dato di sapere, tutto tace. Imbarazzante l’inefficienza dell’Amministrazione comunale che al 10 gennaio 2023 ancora non ha affidato un servizio che sarebbe dovuto partire il 1 settembre 2022, tragicomico il silenzio dell’opposizione che nulla dice su questo ritardo e su questa inefficienza, quasi che il corretto funzionamento del servizio mensa non interessi a nessuno, quasi che a tutti vada bene continuare le proroghe come se non ci fosse un domani.
NON È UNA CITTÀ PER BAMBINI E PER FAMIGLIE
Se a destra suonano da sempre le trombe della difesa delle politiche della famiglia, da sinistra risponde lo squillo delle pari opportunità e delle politiche per favorire il lavoro delle donne. A Potenza squilli e trombe si trasformano in sbadigli, ottime occasioni per parlarsi addosso, polemizzare sui termini e sui concetti, giocare con mamme e istituzioni per poi non trasformare le parole in azioni concrete. Il silenzio degli inconsistenti che si misura nelle azioni che non diventano mai fatti reali. L’unico risultato che rimane è la difficoltà economica per una famiglia che voglia mandare i figli a mensa che si traduce nell’impossibilità della famiglia stessa di poter far coincidere lavoro e maternità. La politica non ha tempo di occuparsene, la macchina amministrativa non riesce neanche a chiudere una gara d’appalto per un servizio che sarebbe dovuto iniziare 4 mesi fa e le famiglie potentine sono sempre più in difficoltà. La realtà, purtroppo, non interessa a nessuno.
Di Massimo Dellapenna