MELFI: RANDAGISMO, PROPOSTE SOLUZIONI
Il problema esiste ed è evidente e va affrontato in modo diverso rispetto al passato
Come noi di Cronache, abbiamo tempestivamente segnalato, il problema del randagismo nella città di Melfi esiste ed è evidente. Un problema atavico, mai risolto in precedenza, che con dedizione, la giunta Maglione sta affrontando, cercando di trovare delle soluzioni. Si è appena tenuto un tavolo tecnico, fortemente voluto dal Sindaco e dal Presidente del consiglio, alla presenza delle associazioni di volontariato del territorio, dei consiglieri comunali Sedile ed Araneo, e soprattutto dei veterinari dell’Asp. Ci illustra la situazione Vincenzo Destino. “ Il tema è estremamente complesso, probabilmente più complesso di quello che pensano cittadini ed amministratori, e su cui sono stato più volte sollecitato personalmente. Abbiamo incontrato i dirigenti veterinari dell’Asp, il dottor Bochicchio ed il dottor Cefalo, con i quali abbiamo fatto il punto della situazione. In questo momento il comune di Melfi ricovera presso il canile di Tiera i cani randagi. Si trovano in questo momento a Tiera, circa 75 cani di Melfi, che hanno anche un costo notevole, 70.000 euro all’anno. Per mantenere lì in questa struttura i cani randagi del nostro territorio. Una cifra significativa. Purtroppo il problema del randagismo, continua ad essere presente, e ci troviamo a vivere una sorta di stato di emergenza. Che perdura nel tempo. Noi riteniamo che serva un approccio nuovo, diverso rispetto al passato e a quello che è stato portato avanti nel corso degli anni. Partire da una considerazione. I cani vivono sul territorio e non possiamo pensare di portarli tutti in canile. E per un fatto economico e perché i cani di fatto rappresentano una prima barriera che impediscono l’arrivo di nuovi cani. Ed allora come prima cosa occorre censire i cani presenti sul territorio, avviare una campagna di sterilizzazione, che di fatto eviti anche il fenomeno degli abbrancamenti. Questi i primi due obiettivi da portare avanti, anche con l’aiuto del servizio veterinario regionale, con cui ci siamo confrontati. Noi riteniamo che le cagne sterilizzate non debbano andare in canile. L’amministrazione comunale deve impegnarsi per avere sul nostro territorio un ambulatorio sanitario per fare le sterilizzazione e garantire la degenza necessaria. Ma è importante avere un nuovo approccio rispetto ad un tema che resta estremamente complesso, anche attraverso una campagna di informazione, il confronto con i cittadini, cosi possiamo ridurre i costi, fare più sterilizzazioni ed affrontare la materia con un grado di civiltà che non è certamente quella di pensare di portare tutti i cani del territorio in canile”