A TITO I “PATTI EDUCATIVI DI COMUNITÀ”
Laurino: «Insegnare ai ragazzi la bellezza significa fornirgli un’arma contro brutture e disagi dei tempi»
Nei locali della biblioteca Lorenzo Ostuni di Tito sono riprese stamattina le attività didattiche previste dai Patti educativi di comunità stipulati tra l’amministrazione comunale e alcune scuole del capoluogo di regione.
A raccontare le iniziative, Giuseppina Laurino, Assessore con delega alle attività produttive e commercio, reti e innovazione tecnologica: «Ospiti della giornata sono stati gli alunni della III^ I del liceo scientifico Galilei accompagnati dalla professoressa Anna Satriano che hanno avuto modo di approfondire la figura dello scrittore di origini lucane Carlo Alianello, le cui carte, conservate presso il Fondo a lui intitolato, raccontano del suo legame intellettuale e poetico con i luoghi della Basilicata e non solo.
A seguire, oggetto di visita è stato il chiostro del convento di Sant’Antonio di Padova.
La compartecipazione di diversi soggetti al progetto educativo dei cittadini è uno strumento riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione per promuovere e rafforzare l’alleanza educativa, civile e sociale tra la Scuola e le comunità educanti territoriali, e con il riconoscimento ufficiale da parte del Ministero dell’Istruzione dei cosiddetti Patti educativi di comunità si segna un ulteriore passo in avanti verso un modello educativo delle persone e dei cittadini orientato alla cooperazione. Inoltre comunità servono a mettere in rete le esperienze e contrastare fenomeni come dispersione scolastica e abbandono precoce.
«Insegnare ai ragazzi la bellezza attraverso l’arte, la letteratura o la musica -conclude Laurino- significa fornirgli un’arma contro le brutture, i disagi dei tempi e vuol dire soprattutto favorire la meraviglia e l’incanto».