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CONSIGLIO REGIONALE STANCO E INFIACCHITO

L’intervento di Fausto Devoti

IL CONSIGLIO REGIONALE TRA MAGGIORANZA E MINORANZE

Abbiamo raccontato ieri sul nostro giornale del noioso Consiglio regionale. Non ci meraviglia che la massima assise sia avvolta in un’atmosfera così stanca. A tratti anche oscuri. L’animazione istituzionale appare spenta su tutti i fronti. Non è questione di maggioranza, soltanto. Anche le minoranze vanno zigzagando. Un depistante lavoro di visibilità singola, generalmente. Non si sente quel pathos anche di contrapposizione dura, a tratti intransigente. Ormai e’ chiaro che quelli che hanno dichiarato guerra a Bardi viaggiano a luci spente nella notte. Anno emblematico. Il 2023. Ci sarà un lavoro di reclutamento in corso? I talent scout delle formazioni politiche vecchie e nuove sono sul territorio? Sentiamo qualche rumore su liste e candidature in elaborazione. Ma appare tutto confuso. In effetti stare sulle mozioni in Consiglio regionale e’ come non dare voce a nulla… Aria meno che fritta che si alza. Non esiste una mozione nella storia regionale che ha prodotto un effetto. Nessuna! Che fare allora? Adeguarsi a questo declino di una parte della politica locale?

BARDI E GLI ALTRI

Il presidente Bardi non e’ un campione di questo mondo. Complicato e molte volte incomprensibile di certa politica. Ne ha indovinate molte negli ultimi tempi. Però. Ci convince la postura di serietà e di risolutezza che assume. Ha qualche fastidio, di tono minore, nella sua coalizione, ma deve continuare con determinazione a tenere la barra dritta sulle questioni. Il resto del risultato positivo e prevedibile di questi anni lo faranno gli avversari. Lomuti, dal nome più volte considerato come appropriato al suo “stile”, racconta cose inutili in Parlamento. Da San Sago all’evento calamitoso di Maratea. Non ci sembra abbia nessuna presa. Se a questo si aggiunge che il combinato disposto delle dichiarazioni del leader pentastellato Giuseppe Conte sulle alleanza con i movimenti ed i congressi in corso tra i sinistri lucani, e’ ampiamente confermato che i “campetti larghi” saranno almeno due. Come minimo. Prevedibili ulteriori aggregazioni.

DOPO LA SANITÀ IL GENERALE BARDI PRENDA IN MANO L’AGRICOLTURA

Ritorniamo sui consigli non richiesti al Generale Bardi. Dopo aver preso di petto ed avviato a risoluzione le questioni della sanità si occupi di un’altro grande problema: quello agricolo. Il settore in Basilicata pesa più che in altri posti dell’Italia. E’ un mondo operoso. Propenso ad avere punti di riferimenti stabili. Credibili. Al di là della fanfara che non fa presa di alcuni ex assessore, alla vigilia di una nuova grande stagione di investimenti e di programmazione comunitaria agricola, serve una svolta. Fratelli di Italia si è piazzata da tempo in questo mondo a livello nazionale, un po’ meno a livello regionale. Nonostante la candidatura del di- rettore della Coldiretti. Il resto della politica viene visto dal mondo agricolo distante, incompetente. Bardi che non è un’esperto delle questioni agricole, continui a convocare tutti, organizzazioni professionali agricole e rappresentanti di interessi di questo settore. Ascolti qualche competente negli uffici regionali, si faccia un giro di consultazioni con personalità che conoscono quel mondo. Insomma decida e diventi riferimento degli agricoltori. Sono persone che stanno più comodamente nel mondo moderato. Non hanno inseguito mai i sinistri, se non alcuni più dinamici, nemmeno nel tempo dei fulgori lucani di quello schieramento. Troverà terreno fertile. E sistemata questa ulteriore vertenza gli resterà da fare un lavoro di presenza sul territorio. E di pacificazione nella sua coalizione. Sanità ed ora agricoltura aspettano que-sto lavoro di responsabilità del Presidente.

Di Fausto Devoti

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