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VACCINI VIP, NIENTE PROCESSO

Per il Gup «il fatto non sussiste». Prosciolti il Vescovo di Potenza Ligorio ed altre 8 persone

Corsie preferenziali per i vaccini Covid a “Vip” quali l’Arcivescovo metropolita di Potenza-Muro Lucano Marsico Nuovo, Salvatore Ligorio, ed altri: il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Potenza, Lucio Setola, ha scagionato tutti gli indagati, a vario titolo, dall’accusa di peculato e in un caso di favoreggiamento personale, con la formula «perchè il fatto non sussiste». Disposto, pertanto, il non luogo a procedere. Nove gli indagati: in qualità di direttore sanitario della struttura residenziale per anziani e disabili ex Don Uva, Rocco Alessandro Giuseppe Maglietta (difeso dall’avvocato Gerardo Donnoli), in qualità di direttore amministrativo della stessa struttura Roberto Galante (difeso dall’avv. Alessandro Singettta), Giancarlo Pecoriello (presidente del CdA di “Universo Salute” Srl), sua moglie Rosa Corsano e suo figlio Davide Antonio, Salvatore Ligorio (difeso dal Prof Donatello Cimadomo), in qualità di direttore del Distretto della Salute di Potenza della locale azienda sanitaria, Sergio Maria Molinari (difeso dall’avv. Massimo Maria Molinari), Angela Maria Sabia (nome della madre superiora Suor Carla, difesa dall’avv. Antonello Molinari) e l’autista di Ligorio, don Massimiliano Scavone (difeso dal Prof Cimadomo). Temporalmente, i fatti contestati dalla Procura di Potenza, si collocano nel gennaio del 2021, ovvero nel periodo della prima vaccinazione di massa. Il mese precedente, i due passaggi chiave della lotta alla pandemia: l’approvazione dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) all’utilizzo del vaccino Comirnaty, prodotto da Biontech-Pfizer, quello delle contestate corsie Vip all’ex Don Uva, ed il via alle inoculazioni in Europa. I preposti Organi italiani scelsero di procedere per priorità di categorie e quindi di somministrare le iniziali dosi agli operatori sanitari e al personale delle Rsa, poi a seguire è stato il turno degli over 80 e delle persone con fragilità, e via discorrendo. Premessa importante ai fini della comprensione del crollato impianto accusatorio, poichè dagli inquirenti contestata l’inoculazione a soggetti non rientranti, in quel periodo, nelle cosiddette categorie target, quelle citate e definite nell’allora Piano strategico nazionale dei vaccini. Di facile soluzione è stato il caso di Giancarlo Pecoriello che da presidente del CdA di “Universo Salute” aveva indebitamente “sottratto”, per l’accusa, il vaccino all’Ad della società Luca Vigilante. Sul “furto” in casa, poco da aggiungere. Tra i totalmente fuori target, la Procura aveva inserito moglie e figlio di Pecoriello, che svolge incarichi professionali legali per “Universo Salute”, e, infine, Vescovo e autista. Il clamore mediatico dell’inchiesta era legato al coinvolgimento dell’alto prelato. In estrema sintesi, la Procura ritenne falsa già la prima “difesa” dell’ex Don Uva che spiegava come l’inoculazione del vaccino anti Covid al Monsignore fosse stata dettata dalla necessità, sopravvenuta e imprevista, di scongiurare lo spreco della dose vaccinale che in quel momento comunque non sarebbe stata destinata alla persona titolata a beneficiarne che avrebbe dovuta riceverla, e, di conseguenza, trovandosi Ligorio in visita pastorale presso il Don Uva, invece che gettarla, l’hanno data a lui. Ragionamento pressoché estendibile anche agli altri casi. I dettagli tecnici, possono essere così sintetizzati: da un flaconcino di vaccino, possibile ottenere più dosi. Dato, però, il processo di conservazione di ogni flaconcino, a temperature anche di meno 60 gradi circa, e di “scongelamento”, una volta ricavate le dosi, non più possibile, in caso di mancato utilizzo, nuova conservazione. Le difese sono riuscite a dimostrare sia l’insussistenza del reato di peculato che la non sottrazione del bene vaccino anti Covid in danno di persone che avrebbero dovuto ricevere la dose, essendo soggetti target. Per queste e altre motivazioni, il Gup ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere.

Ferdinando Moliterni

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