PAYBACK ROSSO PER LA SANITÀ LUCANA
TACCO&SPILLO
Non sappiamo cosa deciderà il Tar del Lazio sulle eccezioni sollevate contro il payback dalle imprese di tutt’Italia che hanno fornito dispositivi medici agli ospedali e che sono state obbligate, con un vero e proprio colpo di mano, a ripianare il buco della spesa sanitaria, ma almeno il CdM guidato dalla Meloni ha avuto il buon senso di disporne la proroga fino al 30 aprile. Ora lasciamo stare che dietro questo caos ci sia il solito Roberto Speranza, sfasciatore seriale della sanità e peggior ministro nella storia della Repubblica come lasciamo stare il contorno fantozziano che insiste nella norma con cui, pensate un po’, si fa pagare la mala gestione di manager ed amministratori pubblici proprio a chi non ha nessuna colpa come le aziende private, ma la questione più che vederla da lontano dovrebbe stare sopratutto nei pensieri del governatore e del suo sorridente assessore alla sanità se è vero che dopo gli anni 2015-2018 la scure del payback si leverà per coprire il buco monstre di 10 milioni di euro che la Basilicata sotto questo centrodestra facilone ed incapace di far bene le cose ha raggiunto, alla faccia dello storytelling sanitario con cui su cambiamento ed efficienza si tenta d’infinocchiare i lucani. Ha scritto Maurizio Manco:“L’entusiasmo è infondato per definizione”.