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AUDITORIUM GERVASIO, L’ACCESSO AI DISABILI ANCORA INUTILIZZABILE: FUNZIONÒ SOLO NEL 2019

L’intervento è costato oltre mezzo milione di euro: finito l’anno Capitale europea della cultura, ascensore fermo

Matera, come è noto, difetta della mancanza di un teatro. O per meglio dire, il Teatro Duni c’è, ma le amministrazioni hanno sempre ritenuto troppo impegnativo e dispendioso procedere ad una sua integrale ristrutturazione per ripristinare nuovamente le sue attività. Il problema della mancanza di un teatro nella Città dei Sassi si è accentuato ancora di più quando nel 2019, anno in cui è stata Capitale Europea della Cultura, Matera aveva bisogno di un luogo in cui svolgere attività culturali, ospitare compagnie teatrali oppure orchestre per dei concerti. A questa mancanza si è provato a sopperire attraverso l’impianto di Cava del Sole, oggi intitolato a David Sassoli, e l’auditorium Gervasio del Conservatorio di Matera. Quest’ultimo, come mole strutture site nel centro storico della Città, vanta una conformazione architettonica molto particolare: l’auditorium si trova interrato, esattamente sotto la piazza antistante la chiesa di San Francesco. Per accedere alla sala, bisogna pertanto recarsi o al Conservatorio in Piazza del Sedile, oppure spostarsi di qualche centinaio di metri per accedere dall’ingresso sito in Piazza San Francesco. Solo un decennio fa, tuttavia, l’Amministrazione comunale si è resa conto che da nessuno dei due varchi era possibile consentire l’accesso a persone con disabilità motorie, alle quali spesso era impedito partecipare agli spettacoli dell’auditorium. Risale infatti al 2010 l’inizio dei lavori di costruzione di un ascensore accanto all’ingresso di Piazza San Francesco. Un intervento che è costato alla cassa comunale ben 450 mila euro, ma che ciò nonostante non riuscì a superare il problema del superamento delle barriere architettoniche. Nel successivo 2013, dopo aver raggiunto un accordo tra Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Basilicata e Comune di Matera, furono impiegati ulteriori 120 mila euro intercettati da un fondo europeo di 600 mila euro. Dopo una spesa di oltre mezzo milione, un percorso di tre anni di scavi e modifiche strutturali, l’ascensore divenne finalmente praticabile. Per ultimare i lavori e mettere in funzione l’impianto, fu necessario attendere fino al 2019, unico anno in cui si è potuto registrare un funzionamento dell’ascensore per l’auditorium Gervasio. Ma oggi tutto è tornato ad essere come pima: l’impianto c’è, ma l’ascensore non si muove. Molti, tra associazioni e cittadini, si domandano a cosa sia servito essere Capitale Europea della Cultura se poi la Città non riesce ad essere fino in fondo inclusiva. Perché non consentire ad un disabile di accedere ad un luogo pubblico, rappresenta sicuramente un limite in fattore di inclusione sociale. Alla politica, all’Amministrazione, dovrebbe spettare oggi il compito di abbattere questi limiti; nel frattempo qualcuno fa sapere che si starebbe aspettando un bando per l’affidamento della gestione dell’impianto da parte del Comune.

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