ESPERTI DELLA «SBUROCRATIZZAZIONE»: CONTI E CONTROLLI ANCORA NON TORNANO
Sulle graduatorie fatte in soli 2 giorni, confermata la sospensione: a rischio contratti e maxi finanziamento milionario
Se non conosci i basilari dettami che regolano gli iter amministrativi, allora inventali. Regione, bando per l’assunzione di 20 esperti della «sburocratizzazione»: ancora un’ammissione di colpa. Il Direttore generale per la programmazione e la gestione delle risorse strumentali e finanziarie, Alfonso Morvillo, appare in notevole difficoltà. La polveriera dei 20 esperti della «cultura della efficienza», pagati fino a 60 mila euro lordi annui oltre Iva per 10 giornate lavorative al mese, i contratti sono previsti con durata fino al 31 ottobre 2025, corrispondente a 34 mesi, è a un passo dall’esplosione completa. Il risultato: causa «verifica dei titoli», a distanza di 2 settimane dalla decisa sospensione dell’Avviso, cronologicamente posteriore alla redazione delle note graduatorie dei vincitori e degli idonei, ma anteriore alla firma dei contratti, la stessa, che si era già rivelata consequenziale all’imprescindibile controllo di veridicità di quanto riportato negli allegati alle istanze di partecipazione dei candidati risultati in posizione utile in graduatoria, è stata confermata.
LA FRETTA PER NON PERDERE I SOLDI
Emergendo almeno due categorie di atti in opposizione l’una all’altra, sarebbero diverse le domande, tutt’altro che retoriche, che si impongono. A partire da quella che osservando l’operato del Dipartimento regionale citato viene, nell’immediato, proprio naturale: come hanno fatto le graduatorie, senza prima fare le verifiche sui candidati? Il come è ignoto, tanto che un elenco, seppur parzialmente ha già incontrato modifica, un escluso senza controlli, risulta adesso idoneo, mentre sulle motivazioni, vista la conferma della sospensione, acquista maggiore attendibilità l’ipotesi già formulata: perchè dovevano farlo. Sin dall’inizio, il papocchio si prestava ad essere interpretato come un maldestro e improbabile tentativo di recuperare all’ultimo tutto il tempo sprecato per non perdere il finanziamento da 1 milione e 730 mila euro per l’“Osservatorio sulla Semplificazione Amministrativa” a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Nel relativo Decreto Legge dell’aprile 2021, poi convertito dalla Legge del giugno dello stesso anno, concesso il differimento del termine per l’assunzione delle Obbligazioni giuridicamente vincolanti (Ogv) al 31 dicembre 2022.
L’IMPROBABILE COMMISSIONE FLASH
Di tempo a disposizione ce n’era, sennonché, a via Verrastro se ne sono ricordati proprio lo scorso dicembre. Alla scadenza della presentazione delle istanze, il 22 dicembre, 176 quelle protocollate. Poi il 27, la nomina dei componenti della Commissione esaminatrice. Il Bando non è passato dalla Giunta regionale, nel senso che il Dg Morvillo lo ha indetto, lui ha stabilito i tempi e poi si è anche auto rettificato prolungando dal 9 al 22 dicembre il termine di scadenza per le domande, lui si è auto nominato presidente della Commissione esaminatrice di cui ha approvato i verbali, e lui stesso ha per due volte sospeso tutto. Ad ogni modo, punto nodale, in soli due giorni, il 30 dicembre, l’approvazione dei verbali della Commissione e degli elenchi dei vincitori e degli idonei. L’aver bloccato nei tempi l’Ogv, per come stanno proseguendo le cose, è, al momento, un concetto astratto tutto da dimostrare. In caso di mancato adempimento delle condizioni dell’accordo in cui si inserisce, come in questo caso, l’Ogv, salta tutto.
GRADUATORIA “CERTA”, METODO NO: CAOS CREATIVO
L’intera procedura sembra avere un grande vulnus a monte: il metodo. Per gli esperti della «sburocratizzazione», si tratta di una procedura selettiva comparativa. In estrema sintesi, in una procedura selettiva comparativa i candidati vengono valutati sulla base di una serie di criteri predefiniti, come il possesso di determinati titoli di studio o di esperienza lavorativa. Come previsto dall’Avviso, «all’esito della procedura, la Commissione seleziona i migliori candidati redigendo appositi elenchi che riportino i candidati idonei in ordine decrescente corrispondente alla valutazione comparativa ottenuta». Per cui prevista la formazione di graduatoria dei vincitori e di una graduatoria di merito degli idonei, anche ai fini di eventuali scorrimenti. Il metodo più semplice e maggiormente utilizzato nella Pubblica amministrazione per stabilire una graduatoria in una procedura selettiva comparativa è l’assegnazione di un punteggio per quantificare il possesso dei requisiti richiesti e la valutazione dei titoli e delle esperienze presentate dai candidati. In alternativa, l’Amministrazione può utilizzare altri metodi per stabilire un ordine, come quello, usato anche dalla Regione Basilicata, della valutazione dei requisiti attraverso una scala di valori qualitativi. Ciò che conta, e che manca nel Bando dei super esperti a via Verrastro, è che il metodo utilizzato per stabilire l’ordine sia chiaro, trasparente e soggetto a verifica e che garantisca la parità di trattamento e di opportunità per tutti i candidati in modo che questi possano possano contestare eventuali errori o irregolarità. Trasparenza ed equità. Fattori facilmente risolvibili stabilendo a priori il metodo e riportandolo in forma scritta per esempio nel bando di concorso. Questo permette ai candidati di conoscere in anticipo i criteri di valutazione e permette anche di garantire che tutti i candidati siano valutati secondo gli stessi criteri e che non ci sia alcuna forma di di- scriminazione. Per gli “sburocrati”, a priori non risulta nulla: nè sui punteggi, nè su altri criteri valutativi. Di conseguenza, ammesso che un metodo sia stato cristallizzato a posteriori, prima della redazione delle graduatorie, comunque la posizione in cui è finito il Dg Morvillo appare improbabilmente difendibile. Non solo. Perchè se il metodo non è stato descritto a priori, potrebbe essere difficile per i candidati capire come è stato effettuato l’ordine, nonchè quasi impossibile per loro verificare anche la corretta applicazione del metodo. Ma anche perchè così Dg e Dipartimento regionale sa- rebbero comunque inevitabilmente esposti al realistico rischio di eventuali contestazioni o ricorsi da parte dei candidati, in quanto potrebbe sembrare che il metodo sia stato de- scritto solo per giustificare una graduatoria e un ordine di merito già stabilito, e non per garantire la trasparenza e l’equità del processo selettivo. Era abbastanza evidente che 2 giorni di tempo non fossero sufficienti per va- lutare decine e decine di curricula. Non a caso, dopo le graduatorie flash, a distanza di 20 giorni resta tutto sospeso.