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TRAMUTOLA, PETROCELLI E LE BORSE DI STUDIO

Nell’anniversario della scomparsa dello scrittore iniziativa della famiglia e del Circolo Ferroni per i ragazzi delle scuole di Tramutola. La moglie Rita Simonetti: «Credeva nei giovani e nelle ricerche storiche come modo per ricostruire l’identità di un paese»

Ricade proprio oggi l’anniversario della scomparsa di un illustre cittadino Tramutolese, Vincenzo Petrocelli, e non basterebbe un’intera pagina per raccontare quante attività ed iniziative lui ha portato avanti nella sua vita, attività svolte sempre con grinta e tenacia, peculiarità che lo hanno contraddistinto anche negli anni difficili della sua malattia, anni in cui ha lottato affinché i diritti dei malati di Sla non rimanessero inascoltati. Tante le sue battaglie, ultima quella di ricevere un ausilio informatico che gli permettesse di scrivere con la voce. «La sera prima di aggravarsi e lasciarci per sempre – ci racconta la moglie Rita – cantava le canzoni di De Gregorio. Testimonianza del suo grande inno alla vita. La gioia più gran- de, in quegli anni difficili , è stata sua nipote Luna». È una sua poesia, dedicata alla nipote, a restituircene tutto l’affetto, una parte recita così: “Luna Alejandra, sei per me la luce in fondo al tunnel […] hai provocato un brivido nel mio cuore”. Vogliamo dunque ricordarlo oggi, nell’anniversario della sua dipartita, entrando in punta di piedi, con stima e affetto, nei ricordi della famiglia. Vincenzo Petrocelli ha dato un contributo enorme a tutta la comunità della Val D’Agri. Si è occupato di ricerche storiche sulla Basilicata (con particolare riferimento al territorio di Tramutola) Scrittore, (con pubblicazione di dieci libri), divulgatore storico, annovera nel suo curriculum diversi articoli e collaborazioni con testate giornalistiche su tematiche riguardanti l’ambiente e il territorio della Val d’Agri. È stato Responsabile Regionale Ambiente e Territorio del Prc ed anche Responsabile sindacale della Cgl in Val d’Agri. Ex Capo Unità Operativa Enel Viggiano ed anche Assessore comunale di Tramutola, dal 2004 al 2011. «È stato inoltre docente presso l’Istituto Professionale di Tramutola – sottolinea la moglie Rita – e si è sempre recato nelle scuole per fare divulgazione. Lui amava i ragazzi e credeva fortemente in loro. Per questa ragione abbiamo deciso di istituire in sua memoria , in collaborazione con il Circolo Ferroni, una Borsa di studio elargita con fondi propri della fa- miglia e destinata ai ragazzi delle scuole medie di Tramutola. La Borsa di studio sosterrà, nello specifico, le ricerche storiche portate avanti dai ragazzi. Tra tutte le numerose ricerche storiche portate avanti da mio marito, una fu un’assoluta novità della quale nessuno aveva mai dato testimonianza ed ovvero che, durante gli anni dello sterminio nazista, la comunità tramutolese aveva ospitato e protetto dei cittadini ebrei». Tanti i premi e i riconoscimenti nella sua carriera, ultimo quello dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, nell’ambito della XVIII Edizione del Premio Unpli Basilicata, che gli ha conferito la “Menzione Speciale” di Scrittore ed appassionato di storia locale. «La sua battaglia per la malattia è stata da medaglia d’oro- racconta la moglie – In collaborazione con la Pro loco di Tramutola è riuscito ad ultimare il suo ultimo libro sul Petrolio “Oil Story, il cantiere di Tramutola” che non è stato mai presentato ufficialmente, seppur acquistabile sul sito della proloco. E non ha potuto nemmeno assistere alla pubblicazione di un’altra sua ultima opera “Tramutola, Feudo del Barone Abate di Cava” che noi come famiglia, in collaborazione con il Centro Tavolaro, abbiamo portato a termine. I ricavati della vendita di questo libro sono stati interamente devoluti al Centro Nemo dell’ospedale Gemelli di Roma, che si occupa di ricerche sulla Sla». È proprio Vincenzo a restituirci, nel suo ultimo lavoro su Tramutola, toccanti parole di amore rivolte al suo paese: «Venerare non con gli atti o con le parole, ma con la santità dei costumi e con l’innocenza della vita, i luoghi di Tramutola prediletti dal cielo». Nell’omelia ad un mese dalla sua scomparsa, Don Antonio Savone lo ricordava così: «Un uomo a tutto tondo, sia nell’ambito relazionale quanto in quello professionale. Ciò che più lo ha caratterizzato è stato l’esserci, con passione, tenacia, con spirito di inventiva, con una spiccata capacità di osare fino alla fine».

Di Anna Tammariello

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