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NUCLEARE IN BASILICATA. LATRONICO RASSICURA: «LO ESCLUDO CATEGORICAMENTE, ABBIAMO GIÀ DATO»

In Regione tavolo della trasparenza sull’impianto Itrec di Rotondella. L’assessore all’Ambiente fa il punto e lancia un messaggio ai lucani

Nuovo incontro del tavolo della trasparenza per discutere delle sorti dell’impianto Itrec di Rotondella. A presiedere i lavori l’assessore all’Ambiente Cosimo Latronico, accompagnato dal direttore generale dell’Ambiente del territorio e dell’Energia, Roberto Tri- comi. Si torna a discutere dunque, dell’annosa questione che riguarda l’impianto nucleare italiano della cittadina Jonica, un impianto pilota che risale agli anni 60, che fu realizzato nel Centro di ricerca Enea-Trisaia di Rotondella per verificare tecnologie, materiali e costi per il recupero di Uranio da elementi di combustibile nucleare esaurito. Nel corso del tavolo sono state illustrate le procedure di dismissione e messa in sicurezza dell’impianto nucleare di trattamento e di rifabbricazione di elementi di combustione, situato nel Centro di ricerche Enea-Trisaia di Rotondella. Per Sogin, società di Stato incaricata del “decommissioning”, il complesso delle operazioni di decontaminazione, smontaggio e rimozione delle strutture e delle componenti dell’impianto nucleare è intervenuto il responsabile della disattivazione impianti, ing. Vincenzo Stigliano. Stigliano ha illustrato le attività finalizzate allo stoccaggio a secco del combustibile attualmente presente in piscina e le attività del programma di sorveglianza radiologica e del monitoraggio degli effluenti liquidi e aeriformi. Illustrate anche le attività finalizzate alla cementazione del prodotto finito con annessa realizzazione di un edificio temporaneo di deposito per il quale è stato pubblicato un avviso per selezionare gli operatori economici in- teressati. Marco Citterio, direttore infrastrutture e servizi di Enea ha illustrato le indagini in atto per l’individuazione della fonte di inquinamento da Magnox sia nei serbatoi, sia attraverso il monitoraggio della falda verificatasi nei tempi di operatività del Magnox. Collegati al Tavolo anche funzionari dell’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione – ISIN che hanno fornito notizie circa le attività di vigilanza dello Stato di avanzamento delle attività che sono state organizzate. Il sindaco di Rotondella, Gianluca Palazzo, ha sollecitato la necessità del massimo impegno delle istituzioni locali e della Regione per conoscere quanto prima le cause di un inquinamento rilevante che incide sulla popolazione. Chiesto anche a Sogin un incontro sui territori per attività di informazione. Dello stesso tono anche l’intervento di Giovanni Desantis, consigliere provinciale di Matera. Donato Ramunno, direttore generale Arpab, ha illustrato l’attività delle centraline di monitoraggio della radioattività a monte e a valle del centro Itrec e i tempi delle eventuali attività di bonifica. Le associazioni presenti hanno chiesto una maggiore periodicità del Tavolo della Trasparenza, la pubblicazione dei vari controlli effettuati, notizie sul Piano di emergenza, i dati sulla caratterizzazione dell’area. «Lo stato di sicurezza del Centro della Trisaia è tra le priorità del governo regionale, ha detto l’assessore Latronico a conclusione dei lavori. Oggi abbiamo fatto una puntuale disamina sui lavori in corso e sulla tempistica legata alle attività di decommissioning. Vogliamo continuare in questo percorso – ha aggiunto l’assessore – insieme a tutti i soggetti territoriali interessati, tra cui i sindaci, i portatori di interessi primari, le associazioni ambientaliste e i soggetti sociali. Con il supporto di Arpab, che collabora con la Regione Basilicata per tutti i monitoraggi delle matrici ambientali, dobbiamo puntualmente monitorare la campagna di decommissioning attuata da Sogin ed Enea. Abbiamo interesse a fare il punto sul lavoro fatto e su quello da fare e di dare impulso a queste attività in piene condizioni di sicurezza ambientale. Dobbiamo far sì che le popolazioni siano informate e che l’ambiente sia preservato». «Un sito unico per le scorie nucleari in Basilicata? Lo escludo categoricamente. Oltretutto da tutte le mappe si evince come la regione non corra questo rischio. In passato abbiamo già dato al Paese» ha concluso Latronico.

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