POTENZA, LISTA CIVICA E BENEFIT PER TELESCA
La new entry in Fratelli d’Italia sembrerebbe non voler rinunciare al suo gruppo consiliare
«La lista civica “Per la Città” continuerà a far parte dell’Amministrazione del Comune di Potenza» con queste parole la consigliera comunale Ilaria Telesca esordiva durante la conferenza stampa tenuta presso la se[1]de potentina del partito per annunciare la sua adesione e quella dell’assessore al[1]l’Urbanistica Antonio Vigilante a Fratelli d’Italia. È passata soltanto una settimana da quel giorno e già iniziano i primi dissapori all’interno della compagine politica più numerosa del Consiglio comunale potentino. L’affermazione della consigliera Telesca, capogruppo della Lista civica ed unica esponente in Assise, “Per la Città” di continuare a mantenere il suo gruppo consiliare di maggioranza con tutti i benefici che ne conseguono non sarebbe piaciuta a tutti i membri del suo nuovo partito. La posizione di Ilaria Telesca in questo momento è particolarmente scomoda. Da una parte le ragioni politiche e dall’altra, secondo molti, quelle legate ai benefit. Telesca in qualità di unica rappresentante della lista civica in Assise è, di diritto, una componente di tutte le Commissioni consiliari. A Potenza le Commissioni sono 6 e ogni qualvolta se ne riunisce una e lei vi partecipa, ha diritto al gettone di presenza (come tutti ndr.). Entrando a far parte del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia la consigliera Telesca dovrebbe rinunciare a gran parte delle sue entrate derivanti dalla partecipazione alle varie Commissioni. Attualmente infatti il partito della Meloni, in Consiglio comunale conta ben 4 componenti con l’aggiunta di Telesca ne conterebbe 5 e tra questi si dovrebbero dividere le “postazioni” in Commissione. Una a testa o giù di lì. Poca cosa rispetto a quanto spetta ad gruppo composto da un solo membro. L’affermazione della new entry ha già diviso il parti[1]to tra chi appoggerebbe questa scelta e chi invece l’attaccherebbe chiedendole di essere coerente con l’adesione al partito. Un partito che ne esce sicuramente rafforzato dal punto di vista dei numeri e di peso specifico in un governo cittadino a trazione leghista ma che rischia di spaccarsi al suo interno per via di prese di posizione e personalismi.