4 COMUNI RIUNITI PER IL “DISTRETTO DEL CIBO”
Un strumento fortemente strategico che unisce agroalimentare, artigianato, commercio e territori
A San Brancato di Sant’Arcangelo, si terrà venerdì 27 gennaio alle ore 18:00 presso il Santa Maria di Orsoleo, l’incontro di presentazione del progetto “Verso il Distretto del cibo dell’Alto Bradano, Val Camastra e Medio Agri”.
Si tratta di un incontro di animazione e informazione per la costituzione di un distretto rurale. L’incontro è rivolto agli stakeholder, sia pubblici che privati, aziende operanti nel settore agricolo, ristorativo, alberghiero ed extra alberghiero, artigianato e commercio. Sono quattro i comuni coinvolti: Armento, Sant’Arcangelo, San Martino D’agri, San Chirico Raparo.
Prenderanno parte alla serata di presentazione i rispettivi sindaci Maria Felicia Bello, Salvatore La Grotta, Mario Antonio Imperatrice e Vincenzo Cirigliano, mentre gli interventi saranno a cura di Antonello Desantis Presidente Rete Ionica, Rocco Marco Allegretti Presidente comitato promotore, Michelle Cignarale Progettista culturale, Corrado Martinangelo Presidente nazionale Agrocepi, Federazione Nazionale Agroalimentare.
Come sottolinea la Sindaca di Armento, Maria Felicia Bello, si tratta di «un importante occasione per provare a dare una nuova prospettiva alle aziende ed attività dei nostri territori. Insieme per crescere e costruire».
I “Distretti del Cibo” sono sistemi produttivi territoriali funzionali a promuovere lo sviluppo, la coesione e l’inclusione sociale, favorire l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale, ma anche garantire la sicurezza alimentare, diminuire l’impatto ambientale delle produzioni, ridurre lo spreco alimentare e salvaguardare il territorio e il paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari. Costituiscono dunque un nuovo modello di sviluppo per l’agroalimentare italiano. Nascono infatti per fornire a livello nazionale ulteriori opportunità e risorse per la crescita e il rilancio sia delle filiere che dei territori nel loro complesso, e in questo modo verrebbero favoriti più soggetti di un determinato territorio: dalla filiera produttiva all’offerta turistica e culturale locale. Si tratta pertanto di uno strumento fortemente strategico.