MENTRE BARDI PARLA ALLA COMUNITÀ, A SX IL CAMPO MORTO È UNA BABILONIA
Il cdx viaggia spedito alla conquista anche delle prossime regionali. C’è solo qualche zavorra da cui liberarsi, ma sono dettagli
LA POLITICA LUCANA OSSERVATA CON ATTENZIONE
La Politica e’ un po’ come l’arte. Anzi alcuni dicono che è “arte” proprio, altri più accademici parlano di “scienza” della Politica. Ma stando più in basso noi consigliano che dall’angolo dei fatti lucani di guardare con più attenzione al dibattito politico attuale. In questo senso l’osservatore deve essere scrupoloso e non frettoloso. Il dibattito nell’arte ha tanti precedenti. E’ noto come di primo acchito venne accolto un capolavoro di Delacroix come La Morte di Sardanapalo. Solo nel tempo emersero potenti ed eterni colori e particolari.
L’OTTIMA INIZIATIVA DI MELFI DI BARDI
La più significativa delle circostanze per valutare le attuali condizioni della politica regionale e’ stata negli ultimi giorni la visita di Melfi del presidente Bardi. Dopo aver valutato con attenzione l’aria rarefatta che si respira, a volte anche nella maggioranza, nei Palazzi di Via Verrastro Bardi ha deciso la più utile ed efficace discesa in campo. Quella di parlare con le Comunità. Il nostro giornale dice da mesi che questa e’ la vera chiave di volte dell’anno vigilia delle elezioni regionali. Per chi è esperto di assemblee pubbliche, moderatrice in termini impeccabili la direttrice Fedota, può valutare con oggettività i partecipanti che in quella sala erano presenti. C’era un “saggio” serio e rappresentativo della società del Vulture-Melfese. Imprenditori, professionisti, amministratori, sindaci ed anche popolo che in genere non partecipano più a nessuna adunata. Mai in tanti e mai così interessati. Non vogliamo fare esaltazioni. Non si ve- deva una sala così affollata nella Cittadina Normanna dai tempi del glorioso ed invincibile centro sinistra lucano guidato da Boccia o da Dinardo ma anche da Bubbico o De Filippo. Critiche ed osservazioni anche ma erano lì e non si sognano più, generalmente, di andare altro- ve. Le anime morte del campo largo non sarebbero capaci di parlare ad una un pur minima ridotta di quel popolo. Il senso profondo che attraversa la nostra comunità era in quella sala. Il Presidente Bardi eviti di farsi intrappolare su altri accadimenti e continui questo itinerario.
IL SETTORE AGRICOLO ED IL DOLENTE GUARENTE
Ci sono cose minori che molestano questo lavoro che devono essere cancellate. Questo il nostro consiglio. La prima e’ come diciamo la guida del dipartimento agricoltura. Consulti tutti il Generale ma decida. Gli agricoltori sono gente seria e pragmatica. Può andare bene chiunque che abbia umiltà e senso pratico. E conoscenza di un settore che pochi sanno comprendere veramente. La Coldiretti lucana sta già con lui, assuma una decisione più ampia. Coinvolga tutte le sensibilità del settore primario e faccia comprendere alla maggioranza che per meno di un anno serve un assessore che aggiunga quella quota ulteriore di consenso per coronare un risultato che appare già a portata di mano per il centro destra. Non servono bandiere di partito. Prenda, poi, le distanze con diplomazia dalla confusione del “dolente” Guarente. Non ne indovina una. La Serino sul nostro giornale gli fa una lezione memorabile di paremiologia. Ma come all’asino, direi cara Lucia, lavare la testa al sindaco di Potenza, significa perdere tempo, acqua e sapone.
COSE MINORI: CICALA, CUPPARO E BENEDETTO
Stessa cosa dicasi del canto mortifero dei Cicala. Si spostano qui e lì ma, creda a noi Presidente, non ci sono più sul territorio. Non contano, non cantano, sono spenti e senza nessun consenso ormai. Meglio puntare su Aliandro od altro in quella Valle dell’Agri. Insomma la sala di Melfi, gremita ed attenta, e’ la linea di marcia di questo anno. Nelle lingue oscure parlate dal ceto politico lucano quella di Bardi appare la più chiara. Se la dovessero analizzare gli esperti di aramaico dei sinistri non ne troverebbero il significato profondo. Ma il destino e’ ormai per costoro la Babilonia. Provate a chiedere in quale lingua o in quale dialetto stanno comunicando nel congresso Pd? Quello regionale e quello nazionale. Nemmeno una impareggiabile esperta di dialetti come la professoressa Del Puente ne capirebbe qualcosa. Oscurità impenetrabili ai più grandi esperti di esoterismo! Non parliamo poi delle smentite libere e forti di Cupparo e famiglia… O le “formidabili “ azioni di reclutamento e di posizionamento di Benedetto. De minimis non curat praetor.
Di Fausto Devoti