DIGITAL DIVIDE, LA SFIDA LUCANA DELLA CONNETTIVITÀ ULTRA VELOCE
La 1a Missione del Pnrr mira a ridurre i divari in Italia e dell’Italia con l’estero: la Basilicata ha ampi margini di miglioramento
I dati della società di servizi di diagnostica che ha creato Speedtest, uno degli strumenti di analisi della velocità di Internet tra i più famosi al mondo, Ookla, mostrano che in Italia la velocità di download della rete è pa- ri, in media, a 112 megabit per secondo (Mbps), l’unità di misura che si utilizza per la capacità di trasmissione dei dati su Internet. In upload, la velocità per inviare dati, la media scende a 56 Mbps.
INTERNET, VELOCITÀ DI NAVIGAZIONE: BASILICATA 108 IN PAGELLA
A livello regionale la maggiore velocità della rete si registra in Liguria, con una media di 125 Mbps in download. Poco dopo troviamo Piemonte, Lazio e Sicilia con 122- 123 Mbps. In fondo alla classifica ci sono invece la provincia autonoma di Bolzano con 72 Mbps e la Valle d’Aosta con 75. Ma sotto la soglia dei 100 ci sono anche Friuli-Venezia Giulia (98), Umbria (97), Toscana (92), Veneto (89), Calabria (89) e le Marche (83). In Lombardia invece si raggiungono i 119 Mbps in download, in Emilia Romagna i 118 e in Campania i 116. La Basilicata si ferma a 108. Scendendo a livello provinciale, Milano è la provincia dove Internet è più veloce con 187 Mbps in download, seguita da Genova, Prato e Torino tra i 163 e i 168 Mbps. Sopra i 150 ci sono anche Cagliari, Palermo e Bari. Solo in quaranta province su 107, la velocità di download è superiore ai 100 Mbps. Le province dove è più lento sono Mantova, VerbanoCusio-Ossola, Belluno e Fermo, tutte sotto i 60 Mbps. Potenza 103 Mbps, mentre Matera Matera 118 Mbps. L’Istat ha iniziato a raccogliere, su una pluralità di macrotematiche, questi e altri dati ancora, che se ora sono utili nella comprensione del punto di partenza italiano alla corsa del Pnrr, tra qualche anno, invece, serviranno co- me comparazione per capire se e quanti progressi siano stati compiuti. Tutte le 6 missioni del Pnrr, a partire dalla prima che mira a ridurre i divari strutturali di competitività, produttività e digitalizzazione dell’Italia, contengono a loro volta, una serie rilevante di sezioni. A differenza dei dati, per esempio, sulla Sanità, tanti quelli, come per l’universo internet, meno conosciuti. Com’è noto, una componente significativa del territorio italiano è caratterizzata da divari rilevanti e persistenti. Il Mezzogiorno è il territorio arretrato più esteso dell’area euro, che ha sofferto in modo accentuato la Grande crisi del 2008 e, da ultimo, l’impatto della pandemia. Tuttavia, è anche un contesto dalle grandi potenzialità e differenziazioni interne, dove risiedono oltre venti milioni di abitanti, circa un terzo della popolazione italiana, con un tessuto produttivo che, pur debole e incompleto, potrebbe generare effetti positivi per il Paese.
BANDA LARGA
Un punto qualificante della digitalizzazione del territorio italiano è costituito dalla progressiva implementazione di infrastrutture veloci, in particolare della cosiddetta “banda ultra-larga”, che consente alle reti di inviare dati ad altissima velocità. A livello generale, l’indice di “Penetrazione della banda ultra-larga”, che si riferisce alla quota di sottoscrittori di abbonamenti in Banda ultralarga sulla popolazione residente, conferma i progressi compiuti ma anche il persistere di divari ter- ritoriali significativi tra Nord e Sud. I livelli più bassi di connettività ultra-veloce (va- lori inferiori al 13,5%, circa due terzi della media) si riscontrano in una serie di province medio-piccole della Sardegna (Nuoro 10,1%; Sud Sardegna 10,3%; Oristano 12,7%) ovvero posizionate sulla dorsale appenninica meridionale, nelle cosiddette “aree interne” (Benevento 12,7%; Avellino 12,8%; L’Aquila 13,1%; Campobasso 13,3%; Potenza 13,2%), nonché Agrigento (14%) e Trapani (14,6%). A Matera, il valore invece è pari a 16,85%. Di positivo, per la realtà lucana, c’è che nel quinquennio 2015-2020, comunque i valori hanno subito un forte incremento partendo Potenza da 0,74% e Matera da 0,67%.
LA DIFFUSIONE DI INTERNET: IN 20 ANNI VALORI AUMENTATI IN MISURA ESPONENZIALE
Negli ultimi anni la pro- pensione degli italiani all’uso di internet, come emerge dalla ricerca Istat, è progressivamente aumentata. Nell’anno 2000 dichiarava di avere accesso alla rete dalla propria abitazione solo il 15,4% delle famiglie. Tale quota era più bassa nel Mezzogiorno (11,1%). Negli ultimi 20 anni la crescita è stata molto rapida e tendenzialmente generalizzata. Nel 2010 oltre la metà delle famiglie italiane (52,4%) aveva accesso alla rete e nel 2020 circa 8 su 10 (79%). L’incremento è di intensità simile nelle due macroripartizioni, ma il Mezzogiorno non ha ancora recuperato il gap di partenza, che nel 2021 si attesta intorno al 6% circa. In Basilicata, dal 2000 al 2021, l’indicatore “Diffusione di internet” nelle famiglie è passato dall’11,37% al 75,31%. Se nel Sud il primato è alla Campania (81,14%), la Basilicata, che segue alla Puglia, ha un valore più alto di Calabria e Sicilia.