PNRR, LA BASILICATA È 1°
Rapporto progetti-Enti locali a cui sono destinati: 1582 quelli lucani candidati
Con una media di 12 progetti per Comune, quelli lucani candidati nell’ambito del Pnrr sono 1582, la Basilicata dei piccoli numeri si classifica prima d’Italia per iniziative pianificate rapportate al numero di enti locali a cui sono destinate. Un dato importante, ricavato dal “Regis”, la piattaforma informatica della Ragioneria generale dello Stato che gestisce le articolazioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che mostra l’efficacia delle iniziative adottate dalla Regione per stimolare e supportare gli enti territoriali in questa delicata fase di rilancio dell’economia. Il Pnrr rappresenta un’occasione unica e probabilmente irripetibile per modernizzare la macchina burocratica, che da diversi decenni sta affrontando, tra alterne fortune, il lungo e tortuoso cammino verso la digitalizzazione dei servizi e dei suoi meccanismi di funzionamento. Ancora più importante ed assolutamente da non perdere è, invero, questo momento per le amministrazioni comunali, spesso alle prese con bilanci in sofferenza se non proprio in dissesto, quasi sempre “distratte” da problematiche di natura finanziaria, da crisi sociali, da emergenze naturali, etc. «Condivisione degli obiettivi, fondata su una proficua collaborazione istituzionale, che da qui in avanti, dopo questi passaggi iniziali legati alla progettazione, dovrà trasferirsi – hanno comunicato Michele Busciolano e Alberto Caivano della Struttura di Missione Pnrr – nella fase operativa, ovvero nella realizzazione sul territorio degli interventi che si rifletteranno concretamente sulla qualità della vita dei cittadini. I fondi del Pnrr destinati alla Basilicata ammontano a circa 1.5 miliardi euro, di questi oltre 250 milioni riguardano i finanziamenti ottenuti dai Comuni». Grazie soprattutto agli obiettivi strategici dettati da Bruxelles, infatti, il Piano Nazionale di Ripartenza e Resilienza non solo ha messo sul piatto risorse estremamente ingenti (oltre il 30% degli investimenti complessivi riguarda la trasformazione digitale) ma anche ha inteso fornire a tutte le PA strumenti e soluzioni in grado di incidere a 360 gradi sull’organizzazione, sulla gestione e sul governo di ogni singolo Ente. La grande novità di questo colossale tentativo di ripartenza dopo la crisi pandemica, infatti, è rappresentata dalla straordinaria armonizzazione degli interventi messi in cantiere che non si limitano, come spesso è avvenuto in passato, ad immaginare finanziamenti basati su progetti e proposte provenienti “dal basso” ma intendono guidare, accompagnare, spingere e armonizzare le amministrazioni verso il raggiungimento di obiettivi ambiziosi e potenzialmente rivoluzionari. La grande sfida che oggi soprattutto i Comuni devono cogliere è, pertanto, quella di abbracciare lo spirito del Pnrr superando i limiti (ed in alcuni casi anche gli alibi) che di fatto hanno costituito una zavorra negli anni precedenti.