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NIENTE BASILICATA PER BONACCINI

TACCO&SPILLO

Che fenomeni questi che hanno aspettato giorni l’arrivo di Bonaccini, quasi potesse in una seduta spiritica ridestare le anime morte dem che pure da queste parti s’affollano copiosamente ed invece si sono ritrovati davanti un comizio piccolo ed autocelebrativo, in slang romagnolo e con assiepati compiacenti Piero il figlio d’arte di De Luca e Nardella l’ultimo dei profughi renziani. Ora lasciamo stare il quadretto minimo del solito buontempone che all’ingresso della convention s’è fatto ambasciatore dei saluti di Speranza, come peraltro fatto con Renzi, secondo una bilocazione comoda col potente di turno come lasciamo stare che le truppe cammellate accorse non siano proprio l’iconografia perfetta del mantra del cambiamento predicato troppo disinvoltamente da Bonaccini e su cui basterebbe come atto finale metterci la faccia sorniona di Margiotta con le sue molte vite parlamentari, ma come si fa ad armeggiare anche da queste parti la guerra alla Schlein senza aprire bocca sulla Basilicata e sulla vocazione maggioritaria che pur deve ritrovare il PD in grazia del riformismo anziché in preda ai vizi di bile e coltelli su cui continua invece ad agitarsi solo  per acchiappare qualche posticino al sole del prossimo Consiglio regionale. Cantano i Maneskin:“Yeh eh eh yeah, niente da dire”.

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