AttualitàBasilicataBlog

CAOS MATERA, BENNARDI S’APRE

In maggioranza c’è chi perde le speranze, Salvatore pronto al tutti a casa. Rimpasto Giunta in stallo, pentastellati in cerca di nuovi alleati per continuare

Per chi ha l’abitudine di leggere questo giornale, la situazione del Consiglio Comunale di Matera è ben nota. Per chi invece si ritrovasse oggi per la prima volta a leggere queste pagine, occorre ricordare che il sindaco Bennardi è tenuto “in vita” dal suo stesso voto che si aggiunge a quello di altri sedici Consiglieri di maggioranza. Dall’altro lato, tuttavia, tra i sedici consiglieri di minoranza ci potrebbe essere qualcuno disposto a soccorrere il Sindaco per permettergli più o meno serenamente di continuare il suo mandato. Nel settembre 2020 la Città di Matera è stata chiamata ad eleggere un nuovo Sindaco ed un nuovo Consiglio Comunale. Al primo turno il Centrodestra aveva ottenuto il trenta percento, la coalizione trainata dal Movimento 5 Stelle il ventisette percento ed il Centrosinistra appena il venti percento. Al ballottaggio dei successivi 4 e 5 ottobre Matera aveva infine accordato, con quasi il settanta percento, piena fiducia al progetto incarnato personalmente dall’attuale sindaco Bennardi. In vista della situazione critica, in queste ore si torna a parlare di “Progetto Bennardi”. Abbiamo dunque provato a farlo su più fronti.

IL PENSIERO PENTASTELLATO

Il Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Comunale, Francesco Salvatore, tenta di stigmatizzare la situazione di crisi in cui versa il Consiglio e l’Amministrazione in questi giorni. Salvatore ha ricordato che per governare è necessaria la maggioranza e al momento, Sindaco compreso, la maggioranza in Consiglio «c’è ed è stabile». Sarà tuttavia utile iniziare a capire nel prossimo futuro se questa maggioranza avrà la possibilità di vivere e non solo di “vivacchiare”. La maggioranza però secondo Salvatore è disposta «ad aprire a quanti credono nel “progetto Bennardi”». Recuperare i consiglieri che hanno abbandonato il perimetro di maggioranza non pare per nulla essere nelle corde dell’Amministrazione e pertanto questi nuovi sostenitori di Bennardi non potrebbero che arrivare dalla minoranza. Inciucio? Per Salvatore non si tratta per nulla di inciucio, proprio perché «a cambiare non sarebbe, secondo lui, il progetto votato dai cittadini, ma soltanto alcune figure che lo sostengono in Consiglio». E sarebbe proprio per scongiurare questo “inciucio”, parola e concetto che quasi per statuto i 5 Stelle vogliono lontana da sé, che la maggioranza sarebbe addirittura pronta ad interrompere anticipatamente la propria esperienza se i numeri per la governabilità dovessero continuare a calare e l’attività diventasse insostenibile da parte di Sindaco e Amministrazione. Bisogna però comprendere se tutti nei 5 Stelle sono disposti ad accettare un “campo largo”.

CHI HA ABBANDONATO IL “PROGETTO BENNARDI”

La Consigliera Cinzia Scarciolla (+Europa) è stata eletta in una delle liste che sosteneva la candidatura di Bennardi. Appena un anno dopo l’insediamento del Sindaco, Scarciolla scelse di abbandonare la maggioranza, ritenendo che l’atteggiamento di Bennardi nei confronti di tutti (solo alcuni esclusi) sarebbe radicalmente cambiato. Ascolto, trasparenza, partecipazione, alcune delle parole cardine della sua campagna elettorale sarebbero state cancellate appena il 6 ottobre 2020, giornata della sua proclamazione a sindaco di Matera. Queste parole, secondo Scarciolla, erano il fulcro del cosiddetto “progetto Bennardi” che a suo parere è completamente fallito. Il Sindaco avrebbe disatteso tutte le aspettative che avrebbero portato la Città verso il così tanto vituperato “cambio di passo” propagandato durante la campagna elettorale. Già dall’inizio le riunioni di maggioranza secondo la Consigliera di +Europa non venivano Convocate e Bennardi avrebbe lavorato quasi in solitaria chiuso nel suo ufficio al sesto piano del Palazzo di Città. Figuriamoci, se è davvero questo l’atteggiamento del Sindaco, quanto possa essere disposto ad ascoltare la minoranza. Ed è così che secondo Scarciolla la pericolante maggioranza vivrebbe grazie all’approccio passivo e gregario dei sedici consiglieri che ancora la compongono; dinamica che sarebbe frutto non solo dell’inesperienza degli eletti, ma anche e soprattutto da una loro mancanza di personalità politica che li costringerebbe involontariamente ad affidarsi quasi esclusivamente alle parole del Sindaco e dell’Assessore di turno. Per lei, infine, per nulla intenzionata a ricucire con Bennardi, la via dello scioglimento del Consiglio non fa paura. Anzi, sarebbe l’occasione per ridare la parola ai cittadini nella speranza di eleggere una figura più in grado di governare questa Città.

CHI IL “PROGETTO BENNARDI” NON L’HA MAI SOSTENUTO

Augusto Toto, capogruppo in Consiglio di Fratelli d’Italia risulta essere ben cosciente del fatto che nel 2020 le elezioni a Matera il Centrodestra le ha perse. Pare infatti non abbia alcun dubbio sulla posizione che dai materani è stata affidata a Fratelli d’Italia: quella di minoranza. Per Toto però il Sindaco oggi avrebbe soltanto due strade da poter percorrere stando così le cose: la prima via sarebbe quella di tentare di ricucire con i quattro consiglieri che hanno in questi due anni abbandonato la maggioranza; la seconda sarebbe quella di “aprire i cancelli” a nuovi ingressi. Pare sia questa la via che Bennardi si appresta a percorre, ma questa secondo Toto sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti di tutti i cittadini che hanno detto la loro alle scorse elezioni. I cambi di casacca, dice Toto, fanno male agli elettori e alla Città e ricorda che chi tradisce una volta, potrebbe farlo di nuovo. Per questo Bennardi dovrebbe pensarci due volte prima di imbarcare in maggioranza persone elette in altre coalizioni. L’ipotesi delle elezioni anticipate non spaventa neanche Fratelli d’Italia, sarebbe semplicemente l’ammissione di un fallimento da parte del Sindaco e dell’Amministrazione e restituirebbe la parola ai cittadini. Ma nel frattempo, un atto di “galanteria” da parte della maggioranza sarebbe potuto essere la concessione della presidenza di alcune Commissione, come ad esempio quella delle Politiche Sociali, ad alcuni volti della minoranza. Mossa che avrebbe diminuito la percezione di una maggioranza che pare essere di giorno in giorno sempre più arrogante e meno collaborativa.

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti