LA SANITÀ CAMBIA SI SPERA IN MEGLIO
L’intervento di Giuseppe Domenico Nigro
La sanità lucana era il fiore all’occhiello del settore a livello nazionale. Gli ospedali e le strutture sanitarie erano ben distribuiti su tutto il territorio regionale, anzi, ogni struttura si era specializzata in un settore. Veni- vano anche dalle regioni vicine per farsi ricoverare nei nostri ospedali. Potenza era il top di tante specializzazioni in particolar modo per la cardiochirurgia. In ognuna di queste strutture (padiglioni) vi era poi un bravissimo primario o una figura trainante che dirigeva il tutto. Gli ospedali ben distribuiti sul territorio avevano anche loro bravi medici e bravi traghettatori. Oggi con l’aziendalizzazione assistiamo al depaupera- mento di tutte le nostre strutture e come dice il proverbio: mentre il medico studia il malato muore. Hai voglia ad aspettare l’elio-ambulanza che ti porta a Potenza? Per avvantaggiare chi, quali strutture, pubbliche, private o convenzionate? La distribuzione su di un territorio così vasto, come la nostra regione, delle strutture ospedaliere, era stata progettata proprio per garantire a tutti i cittadini della regione un’equa assistenza. Oggi ci sono più le condizioni? Ne dubitiamo. E poi i costi dei servizi sanitari aumentano a vista d’occhio, anche con il ticket e ci avviciniamo sempre di più al modello americano: chi ha soldi ha assistenza, chi no muore. Se paghi, hai subito risposte in tempi brevi, sia per quanto concerne le visite che le prestazioni, dagli stessi medici e negli stessi ospedali, perché, diciamoci la verità: questa categoria lavora sia nel privato che nel pubblico, o avvalendosi delle strutture pubbliche. Si fanno due pesi e due misure: figli e figliastri. Non è prevista l’incompatibilità! Speriamo di migliorare allora anche in questo settore