NUOVI ASILI NIDO, «POCHI PROGETTI PRESENTATI»
L’europarlamentare Gemma commenta la partecipazione dei comuni lucani ai bandi del Pnrr dedicati alle scuole
I fondi del Pnrr daranno una risposta anche al contrasto alla povertà educativa e ai divari territoriali nell’istruzione.
Molti comuni della Basilicata hanno partecipato ai bandi della missione 4 e, stando ai dati del ministero dell’Istruzione, hanno presentato 58 progetti per la costruzione di nuovi asili nidi e poli per l’infanzia, per un totale di 53,8 milioni di euro. Di questi, 26 progetti sono entrati nelle graduatorie come ammessi e 32 sono entrati come riserva.
Un altro bando del Pnrr riguarda la costruzione di nuove scuole dotate di accorgimenti per ridurre i consumi energetici. In Basilicata saranno realizzati 6 nuovi edifici, per un totale di circa 11 mila mq e un importo complessivo richiesto di circa 24,4 milioni di euro.
Rispetto alla situazione attuale, nella regione ci sono 554 edifici scolastici, di questi 366 avrebbero bisogno di interventi per ridurre i consumi energetici, come la presenza di vetri o serramenti doppi, l’isolamento di coperture e pareti esterne, oppure ancora la zonizzazione dell’impianto termico, che consente un dispendio più accurato per la climatizzazione degli ambienti. «I fondi del Pnrr – ha evidenziato l’europarlamentare Chiara Gemma – sono una grande occasione per colmare le differenze tra Nord e Sud anche nel mondo dell’istruzione educativa e scolastica, peccato che molti comuni lucani non siano stati in grado di presentare i loro progetti perché non avevano il personale sufficiente e adeguato per poterli redigere. La Basilicata, infatti, è tra le regioni che hanno candidato meno progetti per partecipare al bando per il potenziamento e l’innovazione degli asili nido e delle scuole dell’infanzia. Tuttavia, – ha concluso l’on. Gemma – va detto che molti passi in avanti si stanno compiendo e grazie al Pnrr anche in Basilicata varie decine di interventi ci saranno e migliaia di bambini e ragazzi ne trarranno benefici. Specialmente in una regione dove il tasso di spopolamento e la bassa natalità sono molto alti ed è necessario, più di altrove, rafforzare la quantità e la qualità dei servizi per i genitori e le famiglie».