BENNARDI, GAME OVER
La maggioranza auto certifica l’assenza dei numeri e neanche si presenta in Consiglio. I niet al pentastellato che vuole allargare la coalizione. Le opposizioni: «Dimissioni»
MATERA
Nella storia del Consiglio Comunale di Matera, chi ne ha visti tanti, racconta che una cosa così non era mai accaduta: alla seduta di Consiglio convocata ieri alle ore sedici, erano presenti soltanto tutti i consiglieri di opposizione ed il Segretario Generale facente funzioni. Trascorsi i primi trenta minuti dall’orario della convocazione, in assenza del Presidente del Consiglio, il Segretario ha chiamato a presiedere il Consigliere più anziano. Constata l’assenza del numero legale per procedere con i lavori, la seduta è stata riaggiornata al prossimo 14 febbraio. Chissà se San Valentino correrà in aiuto alla maggioranza e convincerà tutti i Consiglieri a prendere parte ai lavori, ma intanto una cosa è certa: oggi i cittadini materani hanno inconsapevolmente assistito allo spreco di quasi 2mila euro di fondi pubblici. Sì, perché ai sedici Consiglieri presenti è stato ugualmente riconosciuto il cosiddetto gettone di presenza e lo staff tecnico che garantisce il funzionamento dell’audio e della diretta streaming è stato ugualmente pagato. Secondo quanto detto nei primi minuti dopo lo scioglimento della seduta, pare che i Consiglieri di opposizione abbiano deciso di devolvere in beneficenza il loro gettone, come gesto di correttezza verso i contribuenti materani per quello che di fatto si è rivelato un compenso per un “lavoro non svolto” e di certo non per colpa loro che lì erano presenti. Tutti. L’ordine del giorno recava alcune interrogazioni, per rispondere alle quali erano presenti in Aula solo gli Assessori Piscopiello e Lomurno; il nuovo regolamento per la trasformazione dei diritti e la rimozione dei vincoli delle aree Peep, a firma Alba, Perniola e Schiuma (PD). Si sarebbe discusso anche dell’autonomia regionale differenziata e l’approvazione di un permesso a costruire. La parte più importante della convocazione, tuttavia, risulta essere quella in cui si specificava che la seduta si sarebbe svolta esclusivamente in presenza. Come vi avevamo anticipato, basta che un Consigliere di maggioranza, per un motivo o per un altro, sia impossibilitato a partecipare, che l’opposizione diventa automaticamente maggioranza. Quello che si è verificato ieri, dunque, c’è il rischio che diventi pratica comune qualora la maggioranza non abbia la possibilità di garantire la presenza di ciascun Consigliere in aula. Tutto a spese dei contribuenti. Un atto assolutamente inaspettato che chiaramente denota una crisi al sesto piano del Palazzo di Città. Nonostante qualcuno vicino al sindaco abbia provato in tutti i modi a buttare acqua sul fuoco in questi giorni, provando a zittire i rumors che preannunciavano malumori nella maggioranza per il rimpasto di Giunta messo in stand by, a parlare questa volta sono i fatti. E quelli, nonostante i bravi “oratori”, nessuno può smentirli. Bennardi pare stia prendendo coscienza della debole posizione in questo momento della maggioranza di cui dispone e stia preparando una strategia per sistemare la “questione numeri”. L’Amministrazione è così coinvolta in una sorta di vulnus che le impedisce il movimento. E nel frattempo la cittadinanza aspetta che chi è stato eletto per svolgere un determinato compito, lo faccia senza troppi tentennamenti. Immediatamente è arrivata una nota congiunta da parte dell’opposizione: «Noi tutti presenti all’appello avvenuto quaranta minuti dopo la convocazione della massima assemblea cittadina. I tatticismi della maggioranza, ispirati solamente alla mera manutenzione del potere mostrano il fiato corto causato da tentativi estremi di evitare il confronto democratico in aula e, ancora di più, con la cittadinanza, ormai conscia di un fallimento politico che nessun rimpasto riuscirà a sanare. A tutto questo si aggiunge – continua la nota- lo sperpero di denaro pubblico. (…) Uno sgarbo istituzionale che lascerà il segno, con ogni probabilità, anche tra quanti della maggioranza tengono alla dignità delle Istituzioni, che mai è in nessun caso deve venire meno.» Un sgarbo non tanto nei confronti dei consiglieri di opposizione, quanto alla comunità materana tutta, che oggi assiste al tentennamento di Bennardi, nell’attesa che si possa ritornare a discutere di provvedimenti per la Città e non soltanto di maggioranze, opposizioni, numeri e rimpasti.