DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE MATTARELLA NEL 45° ANNIVERSARIO DELL’UCCISIONE DI RICCARDO PALMA
È necessario non disperdere la memoria di quanto accaduto e l’insegnamento professionale e umano legato a questo fedele servitore dello Stato. Rievocare la sua tragica scomparsa richiama il senso etico di quanti, attraverso il loro agire, hanno rafforzato i valori della convivenza civile e della solidarietà nelle istituzioni
Presidente della repubblica italiana Sergio Mattarella
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE MATTARELLA NEL 45° ANNIVERSARIO DELL’UCCISIONE DI RICCARDO PALMA
«Il 14 febbraio del 1978 Riccardo Palma, magistrato incaricato della Direzione Generale degli Istituti di Prevenzione e di Pena presso il Ministero della Giustizia, veniva ucciso a Roma in un sanguinoso attentato posto in essere da esponenti delle Brigate Rosse.
Dopo un percorso professionale svolto in gran parte presso gli uffici requirenti, Riccardo Palma aveva profuso il suo impegno nel settore dell’amministrazione penitenziaria. Proprio in questo delicato ambito si era speso con abnegazione al fine di fronteggiare le molteplici emergenze che contraddistinsero quei difficili anni del nostro Paese
Dichiarazione del Presidente Mattarella nel 45° anniversario dell’uccisione di Riccardo Palma
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«Il 14 febbraio del 1978 Riccardo Palma, magistrato incaricato della Direzione Generale degli Istituti di Prevenzione e di Pena presso il Ministero della Giustizia, veniva ucciso a Roma in un sanguinoso attentato posto in essere da esponenti delle Brigate Rosse.
Dopo un percorso professionale svolto in gran parte presso gli uffici requirenti, Riccardo Palma aveva profuso il suo impegno nel settore dell’amministrazione penitenziaria. Proprio in questo delicato ambito si era speso con abnegazione al fine di fronteggiare le molteplici emergenze che contraddistinsero quei difficili anni del nostro Paese.
Profondo conoscitore del sistema penitenziario, egli si era impegnato per il miglioramento delle condizioni detentive, svolgendo la sua attività con rigore morale e appassionata dedizione.
È necessario non disperdere la memoria di quanto accaduto e l’insegnamento professionale e umano legato a questo fedele servitore dello Stato. Rievocare la sua tragica scomparsa richiama il senso etico di quanti, attraverso il loro agire, hanno rafforzato i valori della convivenza civile e della solidarietà nelle istituzioni.
A distanza di quarantacinque anni, desidero rinnovare i sentimenti di partecipazione e gratitudine del Paese ai suoi familiari e a quanti lo hanno conosciuto e stimato, ricordandone l’encomiabile dedizione nello svolgimento della sua attività professionale»
Roma, 14/02/2023 (II mandato)
#ègiustoinformare #14febbraio
🔴 Si chiamava Riccardo Palma ed è stato ucciso dalle Brigate Rosse il 14 febbraio 1978‼️
L’omicidio di Riccardo Palma venne commesso a Roma il 14 febbraio 1978; la vittima era un magistrato italiano che venne assassinato da un commando delle Brigate Rosse, una organizzazione terroristica operante durante gli anni di piombo.
🔹Descrizione attentato:
Il dott. Riccardo Palma stava salendo sulla propria auto quando fu colpito da una raffica di mitra.
Fu colpito da diciassette colpi e morì immediatamente.
I due attentatori fuggirono a bordo di una vettura condotta da un complice.
L’attentato fu rivendicato dalle “Brigate Rosse” con un comunicato diffuso in varie città, nel quale si attaccava il dott. Palma nella sua veste di capo dell’Ufficio ministeriale che si occupava di edilizia penitenziaria, sostenendo che stava perseguendo una “progettazione scientifica della distruzione totale dei comunisti e dei proletari detenuti attraverso l’applicazione nelle carceri delle più moderne tecniche sperimentate dall’imperialismo internazionale”
L’omicidio fu eseguito da un “gruppo di fuoco” delle “Brigate Rosse” cui era affidato il compito di progettare e compiere attentati contro magistrati e forze dell’ordine.
L’omicidio del dott. Palma si iscrisse nella stessa logica di quelli del Dott. Girolamo Tartaglione e del Dott. Girolamo Minervini.
Tutti e tre i magistrati si occupavano del settore penitenziario o, più in generale, della gestione della pena.
I processi accerteranno che l’omicidio del Dott. Riccardo Palma e quello del Dott. Girolamo Tartaglione erano accomunati anche dalla identità della struttura che li aveva eseguiti.
🔹Biografia:
Capo dell’ufficioUfficio “edilizia penitenziaria” della Direzione generale degli Istituti di Prevenzione e Pena del Ministero della Giustizia.
🔹Status Processuale:
I suoi due assassini furono riconosciuti colpevoli anche di altri omicidi.
Vennero condannati, ma uno solo scontò parte della pena, mentre l’altro riuscì a riparare all’estero.
Nel processo Moro-quinquies #RaimondoEtro deve rispondere, oltre che di concorso nel sequestro e nell’omicidio di Moro e dell’eccidio della sua scorta, anche l’accusa di concorso nell’omicidio del giudice #RiccardoPalma
Il #28ottobre1998 la sentenza di #2ºgrado della prima Corte d’Assise d’appello di Roma condanna #Etro a #20anni6mesi
Siamo a Roma in via Forlì, a pochi passi dal Teatro delle Muse.
È il 14 febbraio 1978. Riccardo Palma è uscito di casa e ha raggiunto la sua auto, all’improvviso una raffica di mitragliatrice leggera si abbatte su di lui.
Riccardo Palma muore colpito da diciassette proiettili.
Più tardi, nel corso della stessa giornata, l’attentato fu rivendicato dalle Brigate Rosse con un comunicato diffuso in varie città, nel quale si attaccava il magistrato nella sua veste di capo dell’Ufficio ministeriale che si occupava di edilizia penitenziaria, sostenendo che stava perseguendo una «progettazione scientifica della distruzione totale dei comunisti e dei proletari detenuti attraverso l’applicazione nelle carceri delle più moderne tecniche sperimentate dall’imperialismo internazionale»
Ma chi era Riccardo Palma❓
Giudice in Abruzzo prima, poi pubblico ministero a Roma, sostituto procuratore generale a Milano, Palma era direttore dell’Ufficio VIII della Direzione Generale degli Istituti di Prevenzione e Pena (l’attuale Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia) preposto alle pratiche di edilizia penitenziaria.
Occuparsi di edilizia penitenziaria, di costi, di tempi, di collaudi dei lavori diveniva nel delirio brigatista occuparsi di “carceri speciali”, “essere servo delle multinazionali”.
Le successive indagini ricondussero la pianificazione e l’attuazione dell’attentato a membri della “colonna romana” delle BR.
Si comprese come a compiere materialmente l’attentato fosse inizialmente previsto l’allora ventunenne terrorista Raimondo Etro, la cui identità fu celata per molti anni sotto il nome di “Carletto”
Fu appurato che in realtà a uccidere Palma fu Prospero Gallinari, sostituitosi a Etro all’ultimo momento.
È stato sospettato di aver partecipato all’attentato anche il terrorista Alvaro Lojacono.
Etro, arrestato nel giugno 1994, nel processo “Moro-quinquies”, iniziato nell’aula bunker del carcere di Rebibbia il 9 maggio 1995, fu imputato oltre che di concorso nel sequestro, nell’eccidio della scorta e nell’omicidio dell’onorevole Aldo Moro, anche di concorso nell’omicidio di Palma.
Il 28 ottobre 1998, la prima Corte d’assise d’appello di Roma ha condannato Etro a 20 anni e 6 mesi di reclusione.
Prospero Gallinari, condannato a varie pene, compresi tre ergastoli, per più omicidi nel corso degli anni di piombo, dopo essere stato dal 1996 agli arresti domiciliari per motivi di salute, è deceduto per cause naturali nel gennaio 2013.
Giovanni Leone lo ricordò come simbolo di
“una Magistratura che non ha ceduto e non cede al ricatto della paura”
forse perché, come sottolinea ancora il figlio Fabio,
“del suo lavoro aveva una visione romantica, la Magistratura era il suo sogno e la sua massima aspirazione”