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TARANTO, OPERAZIONE “NALA”

Cinque imprenditori finiscono nei guai per smaltimento illecito e abusivo di rifiuti pericolosi

I militari della Guardia Costiera-Capitaneria di Porto hanno sequestrato, su provvedimento emesso dal giudice delle indagini preliminari della Procura, per scarico illecito di rifiuti pericolosi e non, due siti, in provincia di Taranto, per una estensione di 22mila metri quadrI. Si tratta di due cave in cui le società titolari svolgono operazioni di estrazione materiali e recupero rifiuti.
Sono indagate cinque persone per diversi reati ambientali. Secondo l’accusa venivano smaltite tonnellate di rifiuti pericolosi come eternit e proveniente da lavoro edile; trasportati dai siti di produzione ai siti di conferimento gestiti dai titolari delle cave senza le dovute autorizzazioni attestante la tracciabilità dello scarico, secondo quanto previsto dal Testo unico sull’ambiente.
Nella stessa attività investigativa sono state identificate ulteriori imprese che, in complicità con ditte di trasporto, smaltivano illecitamente rifiuti prodotti in altri punti del territorio creando una vera discarica a cielo aperto.

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