NEL GIORNO DI SAN VALENTINO LO SFOGO DI MARTINA SCAVELLI CONTRO REGOLE CHE RITIENE INGIUSTE
Martina Scavelli, catanzarese di 35 anni, ha sempre amato la pallavolo, e fin da giovanissima ha arbitrato, dalle serie minori alla serie A, in numerosi palazzetti italiani.
Oggi ha deciso di lasciare, a malincuore, anche perché il regolamento non le consente di poter proseguire nella sua attività
PIENA ED INCONDIZIONATA SOLIDARIETÀ
#iostoconmartina
“Chiederemo subito spiegazioni alla Federazione Italiana Pallavolo se tutto questo per un arbitra/o è normale.
Perché secondo noi non solo non lo è, ma è veramente indecente.”
Pallavolo, la storia di Martina: stanca di essere pesata e misurata si dimette dal ruolo di arbitro di serie B
Martina Scavelli, catanzarese di 35 anni, ha sempre amato la pallavolo, e fin da giovanissima ha arbitrato, dalle serie minori alla serie A, in numerosi palazzetti italiani.
Oggi ha deciso di lasciare, a malincuore, anche perché il regolamento non le consente di poter proseguire nella sua attività.
Lo sfogo di una giovane direttrice di gara catanzarese contro regole che ritiene ingiuste:
“Sono grassa sì! Ma anche di contenuti, voglia di lottare e speranza”
“Egonu, tu sei nera, io sono grassa! Per questo motivo stamattina ho comunicato le dimissioni dal ruolo di arbitro di serie B alla FIPAV.”
Sono queste alcune delle forti parole che il giovane arbitro Martina Scavelli ha affidato a Facebook, dopo le dimissioni di questa mattina, perché stanca di dover essere costantemente pesata e misurata.
Procedure queste, sia chiaro, tutte regolamentate dalla legge, che però negli anni hanno inciso notevolmente sul suo percorso professionale, da farla sentire così tanto umiliata da compiere questa scelta non certamente presa a cuor leggero.
“Lo sport dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all’angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più”
“Per poter essere arbitro di serie B Nazionale bisogna rientrare in determinati parametri, io già in passato ho superato i valori previsti e autodenunciandomi non ho arbitrato fino a quando non sono rientrata nei parametri previsti tre giorni fa, durante una partita, ho avuto un controllo a sorpresa, previsto dal regolamento, a seguito del quale ho ricevuto una penalizzazione di 3 punti nell’ambito del punteggio Dirigenti di Settore e l’esonero dall’impiego per aver superato i valori di BMI e circonferenza addominale fino al raggiungimento dei valori previsti. Questa penalizzazione mi porterà probabilmente, a fine stagione, a retrocedere alla categoria inferiore così ho deciso di dimettermi perché sono stanca di ricevere queste umiliazioni.”
Per Martina non è tanto una questione di penalità subita, perché se c’è una legge è giusto che si rispetti e lei l’ha accettata e rispettata negli anni con grande senso di responsabilità, ma il punto è che non è più disposta a sopportare il peso dell’umiliazione:
“I miei parametri sono fuori norma ma di poco, e questo non scalfisce la qualità del mio servizio la mia prestazione intellettuale va aldilà dell’aspetto fisico perché in una partita di pallavolo non è previsto che l’arbitro corra per il campo come succede nel calcio.”
La denuncia di Martina non è contro FIPAV ma contro le regole poco tolleranti:
“Ho operato al servizio della Federazione dal 2007 dove in questi anni ho avuto la possibilità di crescere nelle relazioni, nell’amicizia e anche nell’amore negli anni ho ricevuto troppe umiliazioni e oggi è arrivato il momento di dire basta, la pallavolo è uno sport che dà voce alle donne, che spesso si batte per diritti negati ma ci sono anche delle questioni che vanno superate, basta alle vedute ristrette, basta a un sistema che non si interroga se i chili in più nascano da problemi di salute o periodi particolari della propria vita, basta a chi si basa sui numeri e sotterra le emozioni da arbitro per regolamento non potevo affidare ai social questo mio pensiero perché, anche in questo caso, le regole sono per noi chiare e rigide, invece, oggi, da ex arbitro posso farlo.”
E proprio nella giornata di San Valentino Martina conclude il suo post dicendo:
“Aiutatemi a fare sentire la mia voce perché non è solo la mia voce. Sono grassa sì! Ma anche di contenuti, voglia di lottare e speranza. Buona festa degli innamorati. Io oggi ho scelto di amarmi un po’ di più!”
Pallavolo, la storia di Martina: stanca di essere pesata e misurata si dimette dal ruolo di arbitro di serie B
Lo sfogo di una giovane direttrice di gara catanzarese contro regole che ritiene ingiuste:
“Sono grassa sì! Ma anche di contenuti, voglia di lottare e speranza”
IL POST COMPLETO SUL PROFILO FACEBOOK
ha spiegato nel dettaglio i motivi della sua scelta:
Egonu, tu sei nera, IO SONO GRASSA!
Per questo motivo stamattina ho comunicato le dimissioni dal ruolo di arbitro di serie B alla FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo).
Non sopporto più di essere misurata e pesata come si fa con le vacche! 🐮
🏐Lo sport dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all’angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più!
📌Ho superato i valori previsti di BMI e circonferenza addominale (nulla di eccessivo).
📌Ho ricevuto una penalizzazione di 3 punti nell’ambito del punteggio Dirigenti di Settore e l’esonero dall’impiego fino al raggiungimento dei valori previsti.
📌La penalizzazione mi porterà, a fine stagione, a passare dalla serie B al campionato regionale, facendo un enorme passo indietro.
⚖️Parametri fuori norma, certo, ma di poco. Un poco che non scalfisce la qualità del mio servizio. Come se tre dita in più sul mio girovita potessero mettere a rischio una partita di pallavolo che, tra l’altro, non prevede che l’arbitro corra per il campo come succede nel calcio.
Le regole sono regole, io le ho accettate e le rispetto, ma non vuol dire che siano sacre e immutabili.
Ho operato al servizio della Federazione dal 2007, con grande senso di responsabilità, devozione e disciplina.
Sono sempre stata consapevole dei regolamenti legati all’attività di arbitro e ho mantenuto un comportamento scrupolosamente osservante delle regole, anche in merito ai parametri antropometrici.
Mi sono sempre autodenunciata nel momento in cui ho realizzato di superare i parametri imposti. Mi sono sempre autosospesa.
A oggi, però, non sono disposta ad accettare che una carriera fondata sui sacrifici e sul massimo rispetto possa essere “calpestata” da imposizioni del genere che non prevedono soglie di tolleranza.
Ho deciso di dire BASTA, per me e per tutti i GRASSI.
BASTA a delle regole che non sempre vengono fatte valere erga omnes.
BASTA alle vedute ristrette.
BASTA a un sistema che non si interroga se qui chili in più nascano da problemi di salute o periodi particolari della propria vita.
BASTA a chi si basa sui numeri e sotterra le emozioni.
La salute mentale, l’integrità di un individuo, la passione e il sacrificio di un essere umano valgono molto di più di qualche centimetro di troppo!
Da oggi inizia la mia battaglia per superare la discriminazione imposta da certe norme.
Aiutatemi a fare la sentire la mia voce perché non è solo la mia voce.
SONO GRASSA SÌ!
Ma anche di contenuti, voglia di lottare e speranza.
Buona festa degli innamorati.
Io oggi ho scelto di amarmi un po’ di più!
#sapevatelo2023