DALL’AUTOVELOX A CLAPS, DISASTRO GUARENTE
Divieto di sosta per le riprese fiction non comunicato nei tempi: bingo per carroattrezzi. il csx protesta. Varco d’Izzo, multe impugnate: al sindaco di Potenza “non resta che piangere” in Appello
«Il mugnaio doveva pagare al fisco la tassa in ragione dei giri; ma a seconda della diversità tra mulino e mulino, anzi da macina a macina, il prodotto di un ugual numero di giri variava… si aggiunga che il mugnaio, tenuto a pagare la tassa in ragione dei giri, nel farsi rimborsare dal cliente… doveva e non poteva altrimenti che conteggiargli la tassa secondo il peso. E giri e peso non andavano mai d’accordo; e fisco, mugnai, clienti, ognuno si riteneva danneggiato e derubato e ingannato», la descriveva così Riccardo Bacchelli ne “il Mulino del po’” la tassa più odiata dalla popolazione italiana del finire dell’800: la tassa sul macinato. Era una tassa odiosa, potenziata da Quintino Sella che scatenò la reazione della popolazione fino al punto da causare moti popolari per sedare i quali furono dati pieni poteri militari a Raffele Cadorna. Cisfugge il livello di conoscenza della politica italiana dell’800 da parte di Mario Guarente ma, certamente deve avere una certa predilezione istintiva per Quintino Sella, affamatore del Popolo ed ispiratore della politica della Lesina.
DAL MACINATO ALL’AUTOVELOX
La Legge impedisce ai Comuni di istituire tasse sul macinato e, comunque, a Potenza non ci sono mulini contro i quali far combattere Don Chisciotte e, così, il nostro Quintino Sella Guarente ha deciso di mettere una tassa sull’ingresso in città. Come in “non ci resta che piangere” all’ingresso della città si deve pagare un fiorino. Per esigerlo non ci sono i bizzarri doganieri che chiedono «dove andate e cosa portate» ma una fredda macchina che fotografa e punisce chi supera la velocità di 70km/h sull’autostrada. Lo scaltro Guarente ha capito bene che questo è un metodo semplice per rimpinguare le casse del Comune, semplice come la tassa sul macinato, iniqua come qualsiasi imposta che colpisce senza distinzione di reddito punendo in proporzione i ceti più bassi.
IL GIUDICE CONDANNA IL COMUNE
«Ci sarà un giudice a Berlino» si domandava Bertold Brecht. Sicuramente c’è un Giudice di Pace a Potenza che, su ricorso di alcuni cittadini, ha annullato le sanzioni dichiarando illegittime le modalità di accertamento e di prelievo forzoso dalle tasche dei potentini. Quei soldi, però, al Comune di Potenza servono. Il sindaco Quintino Sella Guarente ha già messo le somme in bilancio, ha previsto che dalla tassa di ingresso in città devono arrivare milioni di euro da spendere per asfaltare strade in previsione della imminente campagna elettorale. Il Giudice di Pace, richiamando la Legge, ha smontato i suoi piani amministrativi ed elettorali e allora Quintino Sella Guarente ha deciso di andare in Appello. Il sindaco di Potenza impugnerà una decisione emessa da un giudice a favore dei cittadini della sua stessa città. Il sindaco di Potenza va in guerra, elmetto in testa e marca bollata in tasca, contro i cittadini che amministra. Purtroppo in una democrazia moderna non può affidare il potere che Sella affidò a Cadorna al comandante dei Vigili, in mancanza siamo certi che non avrebbe evitato. Le multe devono essere emesse ed incassate, non devono esserci dubbi di nessuna natura. I soldi servono e i cittadini che piangano o meno devono pagare.
GLI AUTOVELOX PER FARE CASSA MA POTENZA NON È FERRANDINA
A parziale discolpa del povero Quintino Sella Gurente si può dire che l’idea di ripianare i bilanci del Comune mettendo un autovelox non è un’invenzione sua. Altri sindaci con poca fantasia e scarse capacità manageriali hanno già assunto decisioni simili. Per limitarsi solo alla Basilicata, chiunque percorra la Basentana conosce l’autovelox di Ferrandina, chiunque vada a Matera conosce quello di Pomarico. Con la scusa della sicurezza i primi cittadini hanno rimpinguato le casse del Comune. Va dato atto, però, che i sindaci di Pomarico e Ferrandina (come di tanti altri Comuni) hanno posizionato gli autovelox su strade situate nel territorio comunale ma non percorse dai propri cittadini. Insomma, il Comune di Pomarico e quello di Ferrandina hanno riempito le casse comunali con i soldi prelevate dagli autovelox di chi andava in altre città. Una scelta quanto meno più furba rispetto a quella di chi ha deciso di mettere la tassa d’ingresso su una strada percorsa quotidianamente da migliaia di suoi concittadini.
QUINTINO SELLA E LA FINE DELLA DESTRA STORICA
Per completezza di narrazione e per evitare al sindaco la fatica di dover prendere un libro di storia in mano gli diciamo anche come finì la storia della tassa sul macinato. Fu la tassa sul macinato a determinare la fine della destra storica che pure aveva fatto il Risorgimento e l’Unità d’Italia insegnando a tutti che puoi anche unire l’Italia per la prima volta dopo migliaia di anni ma se fai pagare imposte e balzelli assurdi il cittadino ti manda a casa. Cosa che accadrebbe certamente anche a Potenza se ci fosse una sinistra in grado di cavalcare il malessere cittadino invece di perdere tempo tra convegni, salotti e congressi del PD. Perché purtroppo, nella nostra città, abbiamo un sindaco più esoso, antico e nemico del Popolo di quanto lo fosse Quintino Sella ma una sinistra cittadina più lenta e noiosa di quanto lo fosse quella di Agostino De Pretis. È cosa nota: in tempo di tramonto piccoli uomini fanno ombre lunghe.
Di Massimo Dellapenna