PARCO EOLICO FORENZA, LAMIRANDA: «SI VALUTI BENE L’IMPATTO SUL TURISMO E IL TERRITORIO»
L’Ad di “Terre di Aristeo” commenta il progetto autorizzato da Governo e Regione nell’area rurale dell’Alto Bradano
«Non può essere certamente la riduzione del numero di aerogeneratori sostituendo gli attuali nel territorio di Forenza con quelli di taglia maggiore e quindi con un possibile maggiore impatto ambientale e di rumore ad “attutire” la presenza di impianti eolici in un’area che è da sempre e per vocazione prima di tutto turistica ed agricola». Così l’ad Distretto Turistico Terre di Aristeo Saverio Lamiranda commentando il progetto di impianto eolico autorizzato da Governo e Regione nell’area rurale di Forenza ribadendo che il Distretto si è sempre pronunciato a favore delle energie rinnovabili che però – aggiunge – «non devono diventare un grave pregiudizio per l’attuazione di progetti e programmi come quello nel settore del turismo a Forenza con investimenti possibili per oltre 50 milioni di euro». «Solo qualche giorno fa – dice – ho espresso pieno sostegno al sindaco di Vietri di Potenza, nonché Presidente della Provincia, Christian Giordano, nella battaglia contro l’impianto di mega eolico (12 aerogeneratori da 2MW) tra Vietri di Potenza e Savoia di Lucania, con opere di connessione che interesseranno anche il comune di Picerno e il comune di Tito. In quell’occasione ho proposto al Presidente Giordano l’istituzione di un Gruppo di lavoro con rappresentanti del Distretto, associazioni di imprese (non solo turistiche), i Comuni (oltre la Provincia) per definire e condividere un percorso comune che punti alla tutela delle risorse paesaggistiche, ambientali e storico-culturali. Ritengo che dopo il disco verde al “progetto eolico Forenza” si debba accelerare in questa direzione per non lasciare soli gli operatori turistici e gli agricoltori e per garantire le informazioni necessarie su controlli e verifiche di ogni natura oltre che per l’inquinamento acustico». «Nel campo dell’attività di contrasto all “eolico selvaggio” – conclude – si avverte il bisogno di incidere di più e soprattutto di farlo in tempi rapidi affermando il principio dell’autodeterminazione delle comunità locali sul destino da dare al proprio territorio affinché lo stesso possa essere effettivamente attrattivo di presenze umane permanenti in grado di offrire nuove condizioni di vita compatibili con le esigenze delle nuove generazioni».