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POTENZA È LA CITTÀ MENO TARTASSATA D’ITALIA SULLE BOLLETTE DI LUCE E GAS

Arriva dall’Unione nazionale consumatori la classifica. A bastonare di più i cittadini Alessandria, mentre il capoluogo lucano ha registrato incrementi più contenuti con +35,2%

Arriva dall’Unione nazionale consumatori la classifica completa delle città con i maggiori rialzi annui di luce e gas. L’associazione ha condotto uno studio elaborando i dati Istat relativi al mese di gennaio 2023, mentre, a livello nazionale, l’indagine ha confrontato la variazione dei prezzi di luce e gas negli ultimi 3 anni del mercato libero e di quello tutelato. La città dove le bollette hanno registrato incrementi più contenuti è Potenza con +35,2%. A quanto pare lo sconto in bolletta del cosidetto “bonus gas” messo in campo dalla Regione Basilicata ha portato i suoi frutti a tutti i lucani. L’impegno profuso nella rapidissima attuazione di una legge che ha consentito, già a distanza di circa tre mesi dall’entrata in vigore, di alleggerire la bolletta energetica dei lucani in un difficile momento congiunturale (oltre 130.000 autocertificazioni processate), manifestando apprezzamento per la collaborazione ricevuta dal- le società di vendita. L’Italia dei prezzi non è tutta uguale. Ci sono città dove i rincari, in questo ultimo anno, si sono fatti sentire molto di più che in altre. Bollette, ma anche prodotti di prima necessità nel carrello della spesa: tutti beni i cui costi sono decollati anche a causa della guerra in Ucraina. Oggi però che il prezzo del gas è in discesa e quello del grano si avvia a tornare ai livelli pre guerra, secondo le associazioni dei consumatori il portafoglio delle famiglie italiane non sembra trarne ancora sufficiente giovamento. È Alessandria a guidare la classifica delle città con i cittadini più bastonati dalle bollette, con una spesa per luce, gas e gasolio che vola a gennaio dell’88,6% rispetto a gennaio 2022. Medaglia d’argento e di bronzo ad altre due città del Piemonte: Vercelli con +87,1% e Biella con +86,1%. A livello nazionale, il rialzo a gennaio è stato pari al 67,3% rispetto a un anno prima, con una stangata a famiglia pari in media a 907,50 euro su base annua. Con un ‘nota bene’: dopo un andamento similare o contrassegnato da incrementi del mercato tutelato maggiori rispetto al libero, nel 2022 (nello specifico da agosto per il gas e da maggio per la luce) la situazione si è capovolta e il prezzo del mercato libero è letteralmente esploso. «E in questo contesto, togliere il mercato tutelato, che per l’energia elettrica delle parti comuni dei condomini scade il 1° aprile, praticamente tra un mese, è una vergogna. Un regalo fatto ai venditori del libero e un esproprio per le tasche delle famiglie. Ci domandiamo — Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, si rivolge direttamente al governo — cosa aspetti l’esecutivo Meloni a rimediare all’ingiustizia di discriminare chi abita in un condominio da chi risiede in una villa, per i quali la scadenza resta il 10 gennaio 2024».

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