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COME SI CAMBIA PER SOPRAVVIVERE

Basilicata ininfluente, partecipazione bassa: il Pd o non esiste o esiste per pochi. Elezione Schlein segretaria nazionale: per Bardi «il centrodestra è ormai l’unico riferimento per i moderati»

Di Massimo Dellapenna

La Basilicata conferma il modello emiliano di sinistra di governo, lontano dalle utopie e vota in prevalenza Stefano Bonaccini. Finisce 9165 a 5570 il voto su Bonaccini, un risultato che conferma quanto espresso dalle votazioni degli iscritti. Un totale di 14.806 votanti (ai voti espressi vanno aggiunti 71 schede bianche) che denotano un Partito in forte calo di consenso e di strutturazione.

IN INTERE AREE IL PD NON ESISTE PIÙ

In nove comuni in Basilicata (8 in Provincia di Potenza, 1 in Provincia di Matera) alle primarie non è andato a votare nessuno, in 20 comuni sono andati a votare meno di 10 elettori, sostanzialmente in una trentina di comuni il Partito Democratico o non esiste o è ridotto sotto la soglia di sopravvivenza. L’analisi zona per zona offre uno spaccato alquanto differenziato del Partito. Nel Potentino hanno votato 2.500 persone, di cui 1.300 soltanto a Potenza. Nel Marmo-Platano-Melandro hanno votato 1180 persone. Di queste, però, quasi 300 soltanto nel Comune di Picerno amministrato dal segretario regionale in pectore Giovanni Lettieri, con dei vuoti di partecipazione in Comuni importanti come Muro Lucano dove neanche 100 persone si sono recate ai seggi a dimostrazione che la buona amministrazione di Setaro sta disgregando il consenso nei confronti della sinistra nel paese. Il Vulture-Alto Bradano mantiene gli stessi risultati del potentino con una partecipazione meglio distribuita con Lavello, Melfi e Rionero che confermano una partecipazione intorno alle 300 unità, sbalorditivo il risultato di Genzano che supera sia Melfi che Lavello in termini di partecipazione. La partecipazione crolla clamorosamente in tutta l’area meridionale della Basilicata. In Val d’Agri votano poco più di 1200 persone di cui quasi 400 nella Sant’Arcangelo di Vito De Filippo mentre solo 14 cittadini si sono recati a votare a Viggiano, dove evidentemente il consenso intorno ad Amedeo Cicala non lascia molto spazio alla sinistra. Nel lagonegrese-Senisese la partecipazione ha più o meno gli stessi numeri della Val d’Agri, votano circa 1500 persone. Rotonda e Viggianello hanno la percentuale più alta con circa il 10% della popolazione che si è recata a votare per le primarie del PD, mentre crolla il dato elettorale di Lagonegro e di Lauria, tiene bene la partecipazione a Maratea a dimostrazione che, malgrado al governo ci sia il centrodestra, esiste una struttura del PD che ancora mantiene nella perla del Tirreno. Andando, invece, nel Materano mantiene il PD nella fascia jonica con Montalbano che ottiene il più alto rapporto tra elettori e votanti. 1272, invece, i votanti a Matera, una percentuale leggermente più alta di quella di Potenza.

VINCE BONACCINI MA NON OVUNQUE

In Basilicata, in controtendenza rispetto al dato nazionale vince Bonaccini ma la Schlein si afferma a Potenza città. Va dunque a Speranza la stracittadina del capoluogo. La Schlein vince anche a Vaglio, Tolve, Oppido, Palazzo San Gervasio, Ginestra, Baragiano, Castelgrande, Sasso, Pescopagano, Savoia, Vietri di Potenza, Latronico, Francavilla, Rivello, Castronuovo, Pisticci, Policoro, Accettura e Montescaglioso. Interessante notare che i posti dove vince la Schlein sono quelli dove si è votato di meno oppure quelli, come Pisticci, Policoro, Vietri di Potenza, dove il Partito Democratico ha rinunciato in passato a presentarsi alle elezioni o ha ceduto il passo al Movimento Cinque Stelle.Anche in Basilicata si può dire che Bonaccini ha vinto dove il Partito è strutturato, mentre la Schlein ha ottenuto il consenso di quell’elettorato di sinistra che non ha votato il PD o, comunque, non si è riconosciuto in esso in piano. Discorso a parte merita la città capoluogo di Regione. A Potenza il grosso dell’apparato di partito era in sostegno della Schlein dall’ex sindaco Santarsiero all’ex ministro Speranza mentre, a difendere le ragioni di Bonaccini, c’era il solo Salvatore Margiotta. A scrutinio avvenuto si può dire che Santarsiero e Speranza raccolgono circa 800 voti, Margiotta consegna a Bonaccini 600 voti nella città capoluogo. Un risultato che marca il radicamento territoriale di Margiotta anche nella città capoluogo di Regione, malgrado in tutte le città capoluogo in Italia abbia vinto la Schlein.

CHE PARTITO SARÀ?

Come in tutte le competizioni elettorali e congressuali non sono mancati i momenti di ilarità più o meno volontaria, in particolare a Marina di Nova Siri il seggio è stato installato in una chiesa sconsacrata, attualmente a disposizione dell’amministrazione comunale. Evidentemente non sapevano a che santo votarsi. Battute a parte, in Basilicata ha vinto sostanzialmente l’apparato interno anche se il PD appare sempre più evanescente nella società lucana con numeri che non sembrano trascendentali ma quasi da piccolo partito. Il vento della sinistra-sinistra in Basilicata appare lontano e radicato soltanto nella città di Potenza. Da domani toccherà a Giovanni Lettieri rimettere in sesto i cocci della sinistra lucana, potrà contare sicuramente sul sostegno di De Filippo e Margiotta che con lui hanno sostenuto Bonaccini mentre si troverà una Segreteria Nazionale in netta controtendenza rispetto alla sua storia di pragmatico uomo di Governo degli Enti Locali. Certo che da oggi per gli ex margherita, per i moderati e i cattolici la vita nel PD sarà decisamente più complessa con un partito sempre più distante dai loro valori.

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