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LA VERGOGNA DEI LEA DISATTESI

TACCO&SPILLO

Alla fine Ministero della Salute e Fondazione Gimbe, dati alla mano e con indipendenza di giudizio, hanno mostrato a tutti la tragicità dei fatti dando merito alle spillate che pure abbiamo lanciato contro l’indolenza sui LEA. Ora lasciamo stare l’opera di statistica mistificatoria inventata dal centrodestra, peraltro indossando scarpe più larghe del suo stesso cervello e col tentativo di portare a casa qualche risultato positivo, ma stando alla classifica uscita fuori dal monitoraggio 2020 fatto col nuovo sistema di valutazione premiale (NSG) e secondo i parametri d’equità, efficacia ed appropriatezza, c’è solo da vergognarsi per aver abbandonato i cittadini al loro destino pandemico, senza che abbiano avuto garanzia costituzionale sulle cure. Eppure che la Regione sia stata inadempiente verso i bisogni di salute proprio dei lucani, di cui ci si sciacqua sempre la bocca istituzionale, non fa avere nessun rossore all’assessore leghista Fanelli che invece s’ostina nell’esibizione fatua d’una fisiognomica del sorriso e ne tantomeno impensierisce il governatore Bardi che pure se lo tiene stretto in giunta e con l’aggravio d’avergli affiancato come dg tale Bortolan, patronimico veneto e fin ora del tutto inoperoso sulle liste d’attesa. Canta Madame:“La vergogna non la provo, ehi. E la mia non colora, ehi”.01

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