IL TERZO INCOMODO
TACCO&SPILLO
Ve le ricordate le fototessere per l’apertura del sottopasso di via Roma in cui c’erano zoomati anche gli assessori comunali Napoli e Di Noia con in testa il sindaco leghista Guarente? Assiepati come sardine sorridenti dietro il taglio del nastro menavano vanto del nuovo modello di viabilità che avrebbe dovuto rivoluzionare Potenza e coniugare sostenibilità e mobilità fino a levare di mezzo gli odiosi passaggi a livello che avevano, in decenni di sincopi ferroviarie, stressato così tanto i poveri potentini da mandarli sul lettino della psicoanalisi da keep calm. Ora lasciamo stare l’ordalia di ritardi e lungaggini burocratiche che s’è abbattuta sui lavori come la sequela di finte, controfinte, annunci e controannunci per la prima, la seconda e giustamente anche per l’ultima pietra posata, ma sfortuna ha voluto che bastasse l’arrivo di una pioggerella ordinaria e primaverile per trasformare il sottopasso in una piscina urbana con 90 centimetri d’acqua e con in giro nuotatori olimpionici e vigili del fuoco in tenuta palombara. Eppure che il “terzo comodo” si sgangheri a mollo nel “terzo incomodo”, pare essere un problema più dei cittadini che di Guarente e della sua giunta pasticciona che se la spassano invece a contare le stelle e a beccarsi l’aumento di stipendio. Scrive Stendhal:“Il terzo incomodo, che pena”