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LA CROCE FATTA CON I RESTI DEL RELITTO PORTATA IN SPALLA PER LE 1️⃣4️⃣ STAZIONI DELLA VIA CRUCIS SULLA SPIAGGIA DI CUTRO

La croce, a conclusione del rito, sarà donata alla parrocchia di Steccato di Cutro ma farà anche il giro delle parrocchie del territorio per consentire momenti di preghiera e di ricordo

#ègiustoinformare

✅ Cutro: la Via Crucis per il dramma dei migranti, la croce realizzata con i resti del relitto  


🔹L’iniziativa è stata promossa dell’arcidiocesi di Crotone-Santa Severina a una settimana dal naufragio.
🔹La via crucis con la croce ricavata dal legno del relitto

CUTRO (KR) – Le parrocchie della zona in cui è avvenuta la tragedia si sono alternate nel sorreggere la croce, realizzata dall’artista Maurizio Giglio utilizzando il legno del relitto.



Tantissimi hanno preso parte alla Via Crucis promossa dall’arcidiocesi di Crotone-Santa Severina

Un momento di preghiera per

“leggere il dramma umano di questi nostri fratelli alla luce della Passione salvifica di Cristo”

“Avremmo voluto accogliere queste persone da vive e non da morte“

Sono le parole di don Rosario Morrone della parrocchia di Botricello ai fedeli

“a noi non ci fanno paura i vivi, ci inorridiscono i morti”

Alla via Crucis sono presenti i sindaci del territorio, cittadini e fedeli delle parrocchie del territorio, insieme al vescovo di Crotone, mons. Angelo Raffaele Panzetta e all’imam della moschea di Cutro, Mustafa Achik.


Presente anche l’arcivescovo di Cosenza Bisignano, monsignor Giovanni Checchinato.

Don Francesco Loprete, parroco di “Le Castella” di Isola Capo Rizzuto:

“Abbiamo voluto realizzare questa croce per ricordare i tanti innocenti morti nel naufragio. Questo dramma non si cancellerà mai dalle nostre menti. Dopo duemila anni Cristo è ancora in Croce”

Alla Via Crucis partecipa l’arcivescovo di Crotone, monsignor Angelo Raffaele Panzetta

ha detto il presule :

“Siamo qui animati dalla speranza e in spirito d’unione con i nostri fratelli musulmani, nel silenzio e in preghiera, dietro la Croce salvifica”

La Via Crucis in corso, è stata organizzata dagli Uffici Migrantes e liturgico dell’arcidiocesi, scrivono i due uffici diocesani 

«Alla luce della tragedia che si è consumata nei giorni scorsi sulle coste del comune di Cutro, come comunità diocesana siamo chiamati a farci carico del dramma che ha colpito questi nostri fratelli»

così don Pasquale Aceto nella sua omelia nella Cattedrale di Crotone

«Non sono numeri ma persone. Siamo tutti migranti chiamati a vivere la vita in pellegrinaggio»
«Non lasciamoci addomesticare dal male, vinciamo il male con il bene. Tragedie come il naufragio di Cutro sono frutto della divisone del cuore»

La croce intorno alle 17.30 è arrivata sulla spiaggia dove è avvenuto il tragico naufragio.
L’Imam e la figlia hanno preso per un attimo la parola e ringraziano tutti per l’affetto, dice la ragazza, 14 anni : 

“diamo le condoglianze alle famiglie che hanno perso i loro cari e rispettiamo le religioni di tutto il mondo”

Vescovo Panzetta:

“non vogliamo un’Europa con il filo spinato”

Mons. Panzetta ha dato poi la sua benedizione ma prima ha rivolto un messaggio ai presenti:

“la Via Crucis è un percorso educativo, una scuola di virtu. Da questo pellegrinaggio insieme abbiamo imparato tre cose: la prima è chi siamo. Fratelli che camminano dietro la croce di gesù. Persone che riconoscono nella croce il significato della vita, la luce per comprendere le giornate luminose e anche quelle buie che abbiamo vissuto. La Via crucis ci ha insegnato anche la necessità della penitenza e della confessione. Gesù ha un ‘io’ accogliente nei confronti dell’umanità. Ancora però non abbiamo imparato ad accoglierci. Dobbiamo lasciarci cambiare il cuore e non permettere allapaura che il nostro cuore diventi gelido”
“Non vogliamo un’Europa con il filo spinato”

dice il vescovo Panzetta : 

“e guardando questo mare dobbiamo batterci il petto perchè abbiamo la responsabilità di ingenerare un clima di accoglienza, di amicizia. Vogliamo essere comunità ospitali, è nel Dna della nostra gente, del nostro territorio. Vogliamo una convivialità delle differenze”

“L’ultima cosa che abbiamo imparato camminando dietro la croce, è la speranza perchè Gesù ha sconfitto la morte. Torniamo alle nostre case con il cuore mesto di chi ha guardato e porta i segni di questa grande tragedia, e portando nella nostra vita il seme vivo della speranza di Gesù”

Dopo la benedizione, il canto e un applauso.

La croce, a conclusione del rito, sarà donata alla parrocchia di Steccato di Cutro ma farà anche il giro delle parrocchie del territorio per consentire momenti di preghiera e di ricordo.

#sapevatelo2023

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