NON SERVONO QUOTE PER FARE STRADA
Oltre il Giardino – Ospite l’assessore ai Trasporti Merra: l’unico punto fermo della Giunta Bardi
Di Massimo Dellapenna
Oggi 8 marzo, festa delle donne che trascorrerà, come spesso accade e troppo spesso viene ripetuto, tra effimere celebrazioni, doni di mimose e tanta retorica. Ad Oltre il Giardino su CronacheTV abbiamo deciso di parlarne facendo parlare le donne protagoniste della società, tra di loro sicuramente Donatella Merra. Nella legislatura che si sta lentamente concludendo, la prima del centrodestra in Regione Basilicata, Donatella Merra è stata l’unico perno fermo intorno al quale hanno ruotato tutti gli altri assessori, tra chi entrava e chi usciva, chi veniva deposto e chi si dimetteva, chi cambiava delega e dipartimento restava lei, per l’intera legislatura nel dipartimento delle infrastrutture e della mobilità ad affrontare emergenze e programmazione con un piglio deciso, indifferente anche alle battute che sono circolate nel Consiglio Regionale e che in passato il nostro giornale ha riportato.
TRA EMERGENZE E PROGRAMMAZIONE
A tirare le somme della sua attività ci ha pensato lei, parlando proprio di programmazione e di emergenze e del metodo con il quale quelli che erano problemi irrisolvibili sono diventati progetti cantierizzati, lo ha fatto senza mai cercare la visibilità fine a se stessa ma sempre lavorando sodo. La Ferrandina-Matera, manifesto delle discussioni sterili della classe politica regionale di ogni tempo, ha detto la Merra ai nostri microfoni era nel libro dei sogni ma non era stata mai inserita in una programmazione regionale. La differenza con il passato è che la Merra l’ha inserita nella programmazione regionale e ha ottenuto che fosse finanziata nel Pnrr non si è limitata a parlarne in conferenze più o meno infarcite di retorica. A Ruvo del Monte ha incontrato i sindaci cui ha spiegato che la Regione ha destinato fondi alle province per la viabilità provinciale che in questa regione è storicamente fatiscente e insufficiente. Con piglio decisionista ha affrontato la frana di Maratea e ai nostri microfoni ha detto che i lavori procedono rispettando il calendario assegnato. Tra programmazione ed emergenza il discorrere di Donatella Merra spiega il perché in una giunta ballerina lei abbia avuto la capacità di restare sempre al suo posto, intoccabile nel Bardi uno, nel brevissimo Bardi bis e nel Bardi ter. Il merito non è una quota e la Merra ha dimostrato di avere merito e capacità.
LE DONNE IN POLITICA
Ovviamente l’occasione era troppo ghiotta per il nostro Paride Leporace per lasciarsi sfuggire un confronto con l’assessore alle infrastrutture sulle donne in politica. Anche su questo Donatella Merra è chiara quando dice che in una Nazione nella quale il capo del governo e quello del principale partito di opposizione sono donne, la Basilicata continua ad essere fanalino di coda ed ultima nella classifica delle donne impegnate in politica. Lei, di fatto, è la donna con la carica istituzionale più alta, proviene dalla Lega ed ha un’idea chiara sul vincolo di mandato come rispetto sostanziale del mandato ricevuto dall’elettorato all’interno della lista che ha eletto il rappresentante nelle assemblee legislative. Una critica diretta a Cicala e Coviello che, eletti nella Lega, sono passati in Fratelli d’Italia seguendo la direzione del vento e non rispettando il mandato popolare ricevuto all’interno della lista. Una tendenza a cambiare casacca che lei non attribuisce, malgrado la esplicita domanda rivoltagli da Leporace, alla mascolinità dei voltagabbana ma alla tendenza troppo liquida della politica nella quale si cambia idea e posizionamento con troppa celerità.
TRA IL MINISTERO E LE PROSSIME ELEZIONI
Un Presidente Donna sarebbe una bella novità per la nostra Regione. Donatella Merra ne ha tutte le competenze e il carisma, ha un rapporto diretto con Salvini che sta utilizzando per ottenere il massimo nelle infrastrutture da realizzare in Lucania e ha svolto egregiamente il proprio mandato. Chissà se tra le varie ipotesi, opzioni ed identikit al tavolo romano non spunti anche il suo nome che sicuramente farebbe balzare dalla sedia non pochi suoi amici di partito. Lei è entrata in Giunta sotto traccia, da underdog della politica, una donna proprio come Giorgia Meloni che, proprio come il Premier, non ha avuto bisogno di quote per fare strade. Il tempo della politica, del resto, è appena iniziato.