BOM, AUGURI E COMPLIMENTI
Cronache Tv diventa nazionale, ancora apprezzamenti da politica, istituzioni e società civile
Di Rosamaria Mollica
Il forte vento di libertà che ha investito le emittenti radiofoniche private degli anni ‘70, veri presidi di legalità che hanno fatto dell’articolo 21 della Costituzione la propria ragione di vita e che hanno combattuto le mafie nel periodo più buio, entra ufficialmente nel Palazzo della Giunta regionale. La sala Mediafor, situata al piano terra del Palazzo sarà, infatti, intitolata lunedì, alle ore 10, alla memoria del potentino Bonaventura Postiglione, detto Nino, pioniere della Radio libera italiana, giornalista e editore. Una manifestazione questa che oltre a ricordare le gesta del pioniere dell’etere, ha un forte valore simbolico. L’iniziativa fa seguito a una mozione presentata dai consiglieri regionali Giovanni Vizziello e Vincenzo Baldassarre, sottoscritta da uno dei primi promotori Mario Polese e da altri consiglieri regionali, approvata poi alla unanimità dal Consiglio regionale nel 2021. La volontà dei consiglieri è quella di manifestare «con un atto tangibile lo spirito di riconoscenza e gratitudine della nostra regione per l’impegno e l’opera di Nino Postiglione al servizio dell’informazione e del pluralismo democratico». Alla Cerimonia prenderanno parte le autorità regionali, il consigliere nazionale della Rea (Radio Televisioni Europee Associate) Tonino Luppino e i familiari di Bonaventura Postiglione.
L’ITER CHE HA PORTATO ALL’INTITOLAZIONE A NINO POSTIGLIONE
La sala stampa del Palazzo della Giunta regionale lucana, come tutti gli spazi debutati all’informazione istituzionale dell’Ente aveva un nome convenzionale: Mediafor. E la scelta di intitolare proprio la sala stampa a colui che ha fatto della comunicazione e della informazione la propria ragione di vita, sicuramente non è casuale. Nino Postiglione, negli anni del monopolio Rai quando non era permesso a nessun altro se non all’emittente del Servizio pubblico trasmettere in Fm, ha scommesso sulla radio, un potente mezzo di comunicazione che attraverso l’etere poteva portare la voce dei cittadini e le loro istan za, ovunque. È stata una bella intuizione che oggi, dopo anni, è stata riconosciuta anche grazie ad un approfondito studio della Rea, Radiotelevisioni Europee Associate, e che ha portato la Basilicata e il potentino Postiglione ad ottenere il primato di «pioniere delle Radio libere in Italia». Era il 26 gennaio 1973 quando Bonaventura Postiglione iscriveva la propria ditta individuale “Radio Potenza Uno Centrale” presso la Camera di Commercio industria, artigiano e agricoltura di Potenza. Ben 3 anni prima della sentenza della Corte Costituzionale che concesse ai privati la facoltà di trasmettere, anche se solo via cavo, programmi in ambito locale. A Postiglione il merito di aver reso la Basilicata protagonista e partecipe di una rivoluzione nazionale per l’estensione degli strumenti, nel suo caso la radio, attraverso i quali ampliare l’esercizio della democrazia. «Nino Postiglione – come riportato nella mozione approvata nel settembre 2021- prima come artefice delle emittenti radio private in Italia, poi come giornalista ed editore è riuscito nel corso degli anni a tracciare un percorso in grado non solo di conquistare l’attenzione degli ascoltatori, ma anche di rendere meno solo ognuno di noi, promuovendo la partecipazione dei cittadini lucani agli eventi sociali ed economici che negli anni hanno caratterizzato il destino della Basilicata, del Mezzogiorno e del Paese, soprattutto con il suo modo di fare comunicazione a conquistare sempre più l’attenzione degli ascoltatori». L’omaggio a Nino Postiglione della Regione Basilicata è soltanto uno dei tanti attribuiti in questi mesi al “pioniere dell’etere”. La prima località che ha intitolato una piazzetta alle radio libere è stata Cittiglio in provincia di Varese e poi la sede del Palazzo della Provincia a Salerno, Maratea, Lauria, Lagonegro, Moliterno, Ruoti, Castelmezzano, Pietragalla. Altre comunità lucane onoreranno nei prossimi mesi la memoria di Postiglione come ad esempio Melfi, Maschito, Missanello. Un grande riconoscimento attribuito dalla sua terra all’uomo “orgoglio lucano”.