MATERA: CORSA PER LA VITA, DONATI ORGANI DI UNA DONNA
Eccezionale lavoro da parte di uno staff di oltre 50 persone. L’assessore Fanelli: «Alta professionalità locale»
Lo staff del Centro regionale Trapianti Basilicata, coordinato dalla dottoressa Mariagrazia Schievenin, ha realizzato una importantissima e complessa donazione multiorgano. Sono stati prelevati cuore, reni e fegato, con la collaborazione dei centri di Modena, Napoli e soprattutto del l Centro Trapianti del Lazio che ha effettuato in emergenza durante la notte tutto lo studio immunologico e di compatibilità per i potenziali riceventi. Tutto il personale sanita- rio dell’ospedale di Matera (infermieristico, medico di anestesia-rianimatorio, radiologia, cardiologia, tecnico e ausiliario) guidati dalla dottoressa Schievenin in tutte le complesse fasi del mantenimento del donatore, la fase di studio ed allocazione degli organi ed infine di prelievo hanno risposto con alta professionalità e grande collaborazione. Lo ha fatto sapere l’assessore regionale alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli, che ha espresso grande soddisfazione per il lavoro svolto, «frutto di alta professionalità locale, collaborazione interregionale, competenza ed eccellenza della rete sanitaria trapiantologica. Grazie ad ogni singolo operatore sanitario che ha contribuito alla realizzazione di questo complesso processo di donazione e trapianto che dalla Basilicata, nel caso particolare, da Matera sta contribuendo alla rinascita di tante vite a livello nazionale». In particolare tale processo donativo ha visto la stretta collaborazione tra il Centro Regionale Trapianti Basilicata ed il Centro Trapianti Lazio (diretto dal Prof Mariano Feccia), ed in particolare il suo laboratorio di immuno isto compatibilità ed immunogenetica (eccellenza di rilievo internazionale) che ha effettuato tutto lo studio immunologico e di compatibilità che ha permesso di individuare i riceventi in lista in altri centri italiani, nonché contribuito al management del donatore in relazione alla decennale esperienza di attività. Hanno lavorato insieme tutta la notte e parte della giornata equipe chirurgica di Modena per il fegato, Napoli per il cuore e Roma per i reni. In particolare, i reni sono stati immediatamente trasferiti in elicottero presso eliporto dell’Ospedale San Camillo di Roma ad attenderli il Personale del Centro Regionale Trapianti Lazio per presa in carico e trasferimento immediato in sala operatoria. «La convenzione tra Regione Basilicata e Regione Lazio ed il suo apparato Trapiantologico coordinato dal Centro Regionale Trapianti- ha aggiunto l’assessore Fanelli- sta portando notevoli frutti per lo sviluppo di collaborazione scientifica, di sviluppo di esperienza in campo trapiantologico, di servizio per i pazienti della Basilicata, che hanno priorità nelle liste di attesa per trapianto qualora ci sia un donatore regionale-locale, (in particolare Centri Trapianto fegato Poit dell’Azienda San Camillo Forlanini, Centro Trapianto Cuore “San Camillo” e centro trapianto rene “Policlinico Umberto I” – Università “La Sapienza”). Da questa notte- ha concluso Fanelli oltre 50 operatori sono coinvolti, in questo processo di donazione e trapianto per onorare il generoso gesto di questa famiglia che pur nella improvvisa privazione di un loro caro hanno detto SÌ alla donazione, inneggiando alla vita». In questa maratona per la vita, anestesisti rianimatori, chirurghi, anatomo-patologi infermieri, tecnici, biologi e medici di direzione sanitaria, autisti di ambulanze, piloti di aerei ed elicotteri stanno lavorando da oltre 26 ore: 6 ore per il processo di accertamento e diagnosi di morte cerebrale, secondo legge. Quattro ore per gli studi immunologici, e diagnostica strumentale locale, cinque ore per allocazioni in tutta Italia in relazione alle priorità e compatibilità immunologica. Cinque circa per il prelievo e la poi corsa ai centri trapianti (in macchina-aereo-elicottero) dove almeno ci vorranno almeno altre 6 ore per le operazioni di trapianto.