RIGENERAZIONE AGRICOLTURA POST XYLELLA
Trovare soluzioni per un’emergenza che dura da troppo tempo, si nomini un Commissario
Era l’ottobre 2013, quando ci fu la prima notifica di focolaio di Xylella, in Puglia, nell’area olivicola di Gallipoli. Parliamo di un patogeno batterico delle piante trasmesso da insetti vettori e associato a malattie gravi che interessano un’estesa varietà di piante. Si stima che circa 21 milioni di olivi siano morti o siano stati abbattuti per non far dilagare la malattia.
L’ipotesi più probabile è che sia entrata in Italia, trasportata da piante ornamentali provenienti dall’America Centrale. La devastazione della Xylella ha portato a danni incolmabili sia a livello economico che ambientale, ad oggi pare non ci siano soluzioni concrete e a pagare le conseguenze restano gli agricoltori e l’economia del paese.
Si è discusso, di tutto ciò e della rigenerazione agricola post Xylella, nel convegno organizzato da Confagricoltura, presso il Grande Albergo Internazionale di Brindisi. Presente all’incontro il Presidente Nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti che ha dichiarato: “Credo sia arrivato il momento di nominare un Commissario per l’emergenza, c’è la necessità che tutto passi da un coordinamento unico, troppi anni di emergenza, non possiamo più attendere”. Il Sottosegretariato di Stato Patrizio Giacomo La Pietra, ha dichiarato ai nostri microfoni: “Gli strumenti e le risorse ci sono, bisogna riattivarle e farle funzionare.” A disposizione il piano olivicolo Regionale, fondi del valore di 300 milioni ma tutto ancora fermo, bisognerebbe capirne il motivo.