CONVENTO DI BALVANO, ASSEGNATI 121MILA EURO
Fondi PNRR: il Comune informa sulle operazioni di rilievo per il recupero tecnico funzionale della struttura
Sono iniziate stamattina le operazioni di rilievo per il recupero tecnico funzionale del Convento di Sant’Antonio di Balvano.
Il progetto a cui sono stati assegnati 121.000,00 euro del Pnrr- Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il luogo è di rilevanza storica: Il convento fu costruito poco distante dal centro abitato in luogo ameno e solitario nel 1591 dai frati minori osservanti. Rischiò la chiusura, ma nel 1607 il vescovo di Muro Lucano finalmente acconsentì a far restare i frati in paese.
Numerose le trasformazioni che la fabbrica ha subito nel corso del tempo. La chiesa presenta una controsoffittatura in legno dipinto e, oltre all’altare maggiore, sei altari laterali marmorei. I successivi lavori di restauro e consolidamento della struttura hanno portato alla luce l’antica cripta che giaceva sepolta sotto il pavimento della chiesa. Il convento, ad esclusione del corridoio perimetrale continuo sulle cui pareti e volte sono presenti affreschi, fu trasformato. Il chiostro stesso fu privato della cisterna distrutta dal terremoto. Nella cripta del convento di S. Antonio furono rinvenuti resti umani, fu chiusa in seguito alla promulgazione dell’editto napoleonico di Saint-Cloud. Il chiostro del Convento è interamente decorato da un ciclo pittorico di notevole rilievo, secondo l’antica consuetudine che fa dei chiostri veri luoghi di meditazione e divulgazione didattica. Lungo le pareti del chiostro la figurazione si articola in una serie di ventiquattro lunette. Nei fregi inferiori sono illustrati i santi francescani più venerati. Vi sono poi quattro ovali sugli angoli del chiostro che mostrano le quattro virtù. L’arco di accesso al chiostro è affrescato con una “Pietà”, mentre il sotto-arco illustra l’emblema di Cristo con due angioletti. La volta a crociera del chiostro è anch’essa affrescata con storie della vita di S. Francesco, episodi del vecchio e nuovo testamento e angeli. Nel ciclo di Balvano ritorna un ideale di religiosità quasi domestica, una pacatezza dei sentimenti che rendono le opere di immediata comunicazione.