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L’ARTE DIFFAMATORIA DEI LEONI DA TASTIERA

L’editoriale di Onofrio D’Alesio

Per quanto noi di Cronache Tv nonchè l’azienda editoriale che opera per raggiungere obiettivi importanti in un grande sforzo progettuale, siamo convinti che la presenza sui social sia di fondamentale importanza in un’epoca nella quale non esiste solo la Tv, talvolta dobbiamo imbatterci in forme di qualunquismo esercitato dai cosiddetti leoni da tastiera. Molti dei quali ragionano non certo di testa, ammesso che si ricordino di toglierla dal comodino ogni giorno, ma piuttosto di pancia. Dunque in maniera istintiva esprimendo in maniera becera, giudizi che esulano da qualsiasi forma di ragionevolezza. Pertanto non giustificabili e neanche comprensibili. È altrettanto evidente che il commentario di taluni abbia una evidente matrice diffamatoria che nulla ha a che fare con i fatti, quanto piuttosto distorsiva della realtà. È evidente che il giudizio di taluni, con l’intento di gettare ombre e discredito sulle persone, venga esercitato attraverso la mancanza di informazione e di conoscenza. E noi queste persone le vogliamo aiutare ricordando che la gogna mediatica e l’essere additato di colpevolezza per incidenti di percorso, anche di natura giudiziaria, trovano libero sfogo nella rete. In modo del tutto gratuito. Noi sappiamo molto bene cos’è l’articolo 21 della costituzione. E quando parliamo di libertà, dalle nostre parti, parliamo di chi col proprio lavoro e la propria passione, ha creato le condizioni per far sì che le generazioni avessero maggiori prospettive e maggiore libertà nel- la tutela dei valori della demo- crazia. Le radio libere, negli anni 70, quelli del terrorismo, delle brigate rosse e della mafia, esercitarono una profonda azione di cambiamento. Anzi fu un cambiamento epocale. Ed è per questo che l’intitolazione ad un pioniere lucano come Nino Postiglione, fondatore di Radio Potenza Centrale, della sala stampa della Regione Basilicata è un riconoscimento a chi fu porta- voce di quelle libertà. Ora, tentare di gettare discredito sulla famiglia si trasforma in uno sterile esercizio diffamatorio che non può trovare né la legittima- zione, né il consenso. La grande famiglia di Cronache conosce molto bene cosa significa questo enorme sforzo editoriale che ha portato una emittente del Sud ad avere una copertura nazionale con un nuovo sistema interattivo di fruizione dei contenuti. Comprendiamo dunque che talvolta l’invidia sia il sentimento che pervade qual- che tastierista in forma anonima. Ma di costoro non rimarrà traccia perché una nostra risata li seppellirà.

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