MARMO E MATERA ACCUSANO LA REGIONE PUGLIA
Nuovo ospedale di Andria: i due esponenti di centrodestra contro Palese e le scelte baresi sul territorio della Bat
Nuovo ospedale di Andria: forse sarà pronto nel 2030. Colpa – sostiene l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese – della burocrazia: fra autorizzazioni e pareri, sono ben 28 i passaggi che l’opera deve affrontare prima che la cassa con i soldi passi dallo Stato alla Regione e si possa procedere con la progettazione esecutiva, la gara d’appalto e l’apertura del cantiere.
«Chiacchiere», tuona da Roma la deputata andriese di Fratelli d’Italia Mariangela Matera. «L’iter sul nuovo Ospedale di Andria è bloccato in Regione. Il Ministero della Salute attende ancora la richiesta definitiva della Puglia per concedere il finanziamento». La parlamentare ricorda che «per la Puglia sono stanziati già un miliardo e 200 milioni di euro per l’edilizia sanitaria, compresi quelli che mancano per il nuovo nosocomio».
Nel frattempo, la Regione Puglia pensa bene di addossare alla Asl Barletta – Andria – Trani anche l’ospedale del Nord Barese, spostandolo dal territorio di Molfetta (quindi Asl Bari) a quello di Bisceglie. «Vicenda inquietante», rincara da Andria Nino Marmo, ex assessore ed ex consigliere regionale, oggi tra i banchi dell’opposizione in Consiglio comunale che obietta: «I fondi per tutti e due i nosocomi non bastano e così il rischio è di non averne nemmeno uno. In ogni caso, così come previsti, i due ospedali non compensano la carenza di posti letto della Asl Bat. L’indice dei posti letto previsto dal DM 70 ne consente 1200; a conti fatti, ne mancheranno all’appello oltre 600».
Ma ciò che più conta è capire a che punto sono i passaggi autorizzativi. Così Nino Marmo sollecita il presidente del Consiglio comunale di Andria a invitare il direttore generale di Asset, l’Agenzia regionale preposta ai controlli, per avere risposte certe sui tempi delle verifiche per la validazione del progetto del nuovo ospedale di Andria.