SAN SAGO, BASILICATA E CALABRIA UNITE PER DIRE NO ALLA RIAPERTURA
Discarica rifiuti, a Tortora anche le istituzioni lucane
Si è tenuta in piazza Stella Maris a Tortora la manifestazione di Istituzioni locali, associazioni e cittadini per dire no alla riapertura dell’impianto di eliminazione dei rifiuti pericolosi e non a San Sago. Circa mille persone con cartelloni e slogan ben in vista che non vedono di buon occhio la possibile ripresa delle attività di smaltimento, rimaste sospese per un lungo periodo. La decisione sulle autorizzazioni, che pare ormai scontata, avverrà tra qualche giorno nel corso di una conferenza dei servizi convocata dal Dipartimento Territorio e Ambiente della Regione Calabria. «Oggi siamo qui – ha detto il sindaco di Tortora, Toni Iorio – per far arrivare il nostro “no” a chi dovrà rilasciare l’autorizzazione integrata ambientale». L’impianto sorge in un’area al confine tra la Calabria e la Basilicata a ridosso del fiume Noce. Attivisti e ambientalisti sono preoccupati per il possibile inquinamento ambientale. Presenti gli esponenti lucani di Maratea, Trecchina, Lauria, Rivello, Nemoli e Lagonegro. A tal proposito il sindaco di Lauria Gianni Pittella: «Non ha senso immaginare di aprire un impianto di smaltimento di rifiuti pericolosi nell’area di San Sago, cioè in un’area di interesse comunitario, a pochi chilometri da uno dei tratti più belli della costa tirrenica». «La questione di San Sago – ha fatto eco il sindaco di Praia a Mare, Antonino De Lorenzo – è una brutta pagina di storia di questo territorio, che speriamo si evolva nel migliore dei modi, anche con una eventuale delocalizzazione. Ma sicuramente quell’impianto non deve stare lì».