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VILLA DI ARCORE, S’APRE IL CANCELLO PER BARDI

Sul nuovo piano regionale forestale, il presidente lucano: «gestione attiva per filiere sostenibili». Berlusconi incontra i governatori di Forza Italia, tra il Gen e il Cav piena sintonia

Si avvicinano le elezioni regionali, questo anno toccherà a Friuli Venezia Giulia (2 e 3 aprile) e Molise (25 e 26 giugno). Berlusconi compatta tutto il gruppo dei Presidenti di Regione in carica a capo a Forza Italia, una riunione che potrebbe aiutare a dare nuova linfa e forza al partito che in questa tornata elettorale delle politiche in di- verse regioni non ha avuto il riscontro auspicato. Un pranzo nella famosa villa del Cavaliere ad Arcore, dove erano presenti oltre al nostro Presidente di regione Vito Bardi, il presidente della regione Calabria Roberto Occhiuto, Alberto Cirio presidente della regione Piemonte, Donato Toma presidente della regione Molise e il Presidente della regione Sicilia Renato Schifani. «Oggi ho avuto il piacere di incontrare i presidenti di regione di Forza Italia. È stato un importante momento di confronto su tutti i temi dell’agenda politica». Lo dice, su Facebook, Silvio Berlusconi postando una foto che lo ritrae con i cinque governatori azzurri. Spiegando di aver discusso su «Infrastrutture, transizione energetica, situazione geopolitica, flussi migratori, autonomia differenziata e riforme istituzionali. I nostri governatori sono in prima linea per dare risposte tempestive ed efficaci ai cittadini, in piena e costante sintonia con il Governo». E così chi vedeva Vito Bardi alle corde in politi- ca dovrà ricredersi. La sua sintonia con il Cavaliere è più stretta che mai. In molti avevano fatto sepreggiare che la mancata nomina all’assessora all’agricoltura di un forzista aveva reso tesi i rap- porti tra i leader azzurro e il governatore lucano. L’attendeismo di Bardi a questo punto appare la mossa migliore. A quanto pare il nome che dovrà essere concordato con il partito dovrà essere di indubbia capacità e professionalità. I temi politici trattati all’incontro non sarebbero stati solo quelli di attualità ma ci sarebbe stato anche un confronto sulle questioni di partito. Infat- ti Berlusconi oltre ad aver espresso certamente rassicurazioni sulle imminenti Regioni al voto avrebbe garantito appoggio anche agli altri governatori che prossimamente si ritroveranno verso le urne. Tra questi c’è la Basilicata che tra meno di un anno è chiamata nuova- mente al rinnovo del parlamentino lucano. Bardi non ha fatto mistero di voler tentare una sua ricandidatura, con l’obiettivo di continuare la strada intrapresa e portare a termine ulteriori benefici per i lucani (come raccontato in una intervista da queste colonne). Forza Italia a quanto pare conta molto sul governatore lucano che dopo un inizio non facile ha recuperato il rapporto con i lucani mostrandosi non solo fattivo ma anche più presente sul territorio. Diversi, infatti, gli incontri a cui il presidente partecipa nei vari centri lucani come l’ultimo solo alcuni giorni fa a Stigliano per presentare i nuovi progetti innovativi messi in campo con Acquedotto lucano. Bardi ha dimostrato più volte di essere più l’uomo del fare che del parlare. Certamente poco politichese e più propenso alla concretezza. Come l’ottimo risultato raggiunto grazie al “bonus gas” che ha visto per la prima volta per i lucani ricevere uno sconto in bolletta proprio in un momento di profonda crisi e senza distinzioni di classi sociali (uno dei pochi benefici provenienti in questi anni dalle estrazioni petrolifere). Un beneficio che il governatore sta cercando di allargare anche alle imprese e vorrebbe addirittura estendere an- che sul consumo di energia. Strategie politiche che gli hanno certamente fatto acquisire la fiducia dei lucani. Ora, però, constatata la vicinanza anche del leader di Forza Italia bisognerà comprendere se anche le altre forze politiche della coalizione lo sosteranno per una possibile ricandidatura. Va ricordato che con la vittoria di Vito Bardi, il 24 marzo 2019 il centrodestra ha conquistato la Basilicata per la prima volta dopo 24 anni. Bardi ha vinto con il sostegno di cinque liste: Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Idea per un’altra Basilicata e Basilicata positiva. Probabilmente gli unici malumori potrebbero esserci con alcuni big di Fratelli d’Italia. Anche se conoscendo Berlusconi, con le sue doti persuasive potrebbe anche convincere la Meloni a “lasciargli” la Basilicata in cambio di candidature in altre regioni. Anche perché in Basilicata i meloniani potrebbe anche voler puntare sulla nomina del sindaco di Potenza (capoluogo che andrà ad elezione subito dopo la Regione) attualmente leghista. In politica però il tempo, soprattutto considerato che manca ancora un anno alle elezioni, è una variabile importante. Quello che ora appare certo è che chi pensava che Bardi avesse finito gli assi nella manica dovrà ravvedersi.

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