AL VIA LA RIQUALIFICAZIONE DELLE SCALE MOBILI, MA PER UN “RATTOPPO” SISTEMATO UN ALTRO SI CREA
Dal Comune di Potenza l’affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria sugli impianti elettromeccanici. Ma anche al loro ingresso la sicurezza resta precaria
Sono partiti ufficialmente i lavori di manutenzione straordinaria sugli impianti elettromeccanici per il ripristino del funzionamento di alcune rampe e ascensori fermi ormai da tempo immemore. L’Amministrazione comunale di Potenza ha illustrato, infatti, gli interventi avviati – o quantomeno da avviare a breve – e programmati sul fronte delle opere pubbliche su quello che rappresenta uno dei problemi atavici del capolugo lucano: il Trasporto Pubblico Locale, che dovrebbe svolgersi in forma integrata attraverso il trasporto su gomma e attraverso l’esercizio di quattro sistemi di impianti meccanizzati di risalita (scale mobili ed ascensori) denominati “Prima”, “Armellini-Due Torri”, “Santa Lucia” e “Basento”. E qui l’uso del condizionale è d’obbligo perché – nelle strutture degli impianti meccanizzati in servizio pubblico a Po- tenza, tutti, chi più, chi meno, sopravvissuto con piccoli espedienti – sono pre- senti numerosi componenti che richiedo- no interventi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria per consentire il regolare svolgimento di un servizio, spesso e malvolentieri, funzionante “a singhiozzo”. Di fatto, dopo le numerose segnalazioni di Cronache sulle varie ed eventuali criticità del Servizio – sfogliando la Determina dell’affidamento lavori – facilemente consultabile dall’albo pretorio online sul sito ufficiale del Comune di Potenza – si legge che il Direttore d’Esercizio degli impianti ha segnalato «la necessità di alcuni interventi indifferibili, indispensabili, in particolare, per riattivare il funzionamento di diverse rampe di scale mobili e di alcuni ascensori fermi per problemi di carattere elettromeccanico nei diversi impianti». E fin qui nulla di nuovo sul fronte potentino.
IL PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
Tant’è, ce le avevano promesse “mobili”, ma quanta tristezza invece mette oggi entrare negli impianti meccanizzati di Potenza, la città europea con le scale mobili più lunghe d’Europa. Con i suoi quattro impianti raggiunge 1,3 chilometri con una capacità di trasporto di 18 mila persona l’ora, di poco inferiori a quelli di Tokyo, prima al mondo con 1,5 chilometri. Ma sono ormai lontani i tempi in cui si snocciolavano i dati dei passaggi sulla Scala Mobile Prima, su via Armellini, su Santa Lucia: 12 mila al giorno, 3.600 lungo il cosiddetto “Ponte attrezzato” e la scala mobile con punte il fine settimana fino a 5.000 passaggi; 5.000 nella Scala mobile Prima e circa 3.000 a via Armellini. Gli anni sono passati, l’inaugurazione più di un decennio fa del ponte attrezzato, sembra lontanissima e l’orgoglio ha lasciato il posto ai sempre più evidenti segni dell’abbandono sulle pareti intrise di muffa, sui secchi a terra sparsi qua e là per raccogliere l’acqua piovana e le rampe delle scale mobili cominciano di fatto ad essere sempre più “immobili”. Stando alle carte, l’intervento più che di restyling consisterebbe nella «urgenza di riparazione degli impianti, per motivi di sicurezza e al fine di ripristinare il servi- zio e riaprire al pubblico esercizio le rampe e gli ascensori attualmente fermi degli impianti meccanizzati» specie quelli di “Santa Lucia”, “Prima” e di “via Armellini – via Due Torri” per ripristinarne l’efficienza essenziale. E così, vai che si può scorrere la lunga lista di intereventi per problemi pregressi e mai davvero risolti: sull’impianto “Prima” ad essere “tirate a lucido” saranno le rampe 1/D (questa pare necessiti di un ripristino integrale per rottura delle catene di trazione, inoltre la rampa è stata “cannibalizzata” ovvero utilizzata per recuperare dispositivi necessari a interventi sulle altre rampe del percorso); la rampa 2/S (con la sostituzione di 6 rulli guida corrimano); la rampa 5/S (che prevede la sostituzione della catena di trazione dei gradini a causa della rottura di questa, oltre il rimpiazzo di 8 rulli scorrimento). Sull’impianto meccanizzato di “Santa Lucia” – denominato dai più dei potentini “Ponte attrezzato” – si dovrebbe andare ad intervenire sulle rampe 3/1, 3/2, 4/1 (per un distacco del listello centrale del corrimano); sulla rampa 11/2 che necessita anche lei di ripristino integrale (la rampa è stata “cannibalizzata”: poiché dal 2015 la rampa in oggetto è stata utilizzata per recuperare dispositivi necessari a interventi sulle altre rampe del percorso: variatore di frequenza, quadro elettrico, gradini, catene, staffe); la rampa 12/2 (a causa della rottura del variatore di frequenza e di 6 rulli dei gradini); la rampa 13/2 (che risulta con il variatore di frequenza non funzionamento e che, per- tanto, dovrà essere oggetto di sostituzione); l’ascensore n. 1 (sostituzione della scheda elettronica, di 2 impulsori più la batteria concentratore); l’ascensore n. 4 (con interventi sul variatore frequenza, sul pulsante di chiamata, le 2 schede seriali più la batteria). Ed infine, non per importanza di interventi, l’impianto di “via Armellini – via Due Torri” dove gli interventi saranno particolarmente mirati lungo la rampa 1/D (con la sostituzione dei sensori NPN più la necessità della sostituzione della pompa sommersa del pozzetto della scala 1 adiacente) e sulla cabina n. 1 degli ascensori dell’impianto scale mobili, fuori servizio a causa della rottura dell’encoder.
AL PEGGIO NON C’È MAI FINE
Ma per interventi incompiuti che si avviano ad una sperata conclusione, ecco che nuovi sbucano sempre da dietro l’angolo. «Risolto anche il problema del tombino della scalinata accanto all’ingresso delle scale mobili di “via Armellini”. Ottimo lavoro”», commenta così sulla piazza social di Facebook un potentino, alludendo ad una buca “sistemata” alla meno peggio. Mentre a pochi metri lavori pubblici rischiano di essere vanic se non sprecati, poiché non utili ad una città moderna e funzionale ad una mobilità sostenibile e -soprattutto – sicura. Ma ad eccezione dei lavori di straordinaria manutenzione degli impianti meccanizzati che pare siano in procinto di essere finalmente concretizzati, questa è la risultanza del lavoro della Giunta comunale. L’esempio dell’incoerenza. Avremo forse un giorno delle scale mobili tirate a lucido e completamente funzionanti, ma forse un po’ tutti in città stentano a credere che il suo restyling riporterà le opere di riqualificazione urbana – specie nel- le zone ad esse circostanti – ad un livello ottimale. Sebbene l’obiettivo dovrebbe essere proprio quello.